Abbiamo fatto tre domande a Francesca Chiappa, direttrice editoriale di Hacca (casa editrice madrina della quarta serata di 8×8), su concorsi letterari e esordienti.
Un commento sull’iniziativa 8×8?
“8×8″ è un’iniziativa molto importante, che permette di dare spazio e voce a giovani autori in una realtà editoriale asfittica di proposte, dove molti scrivono ma dove, spesso, chi dovrebbe prestare attenzione non ha tempo per fermarsi ad ascoltare. Un vero e proprio laboratorio dove è possibile far incontrare autori e case editrici senza alcun filtro, in modo diretto: semplicemente ascoltando i racconti dalla viva voce dei loro autori. Infine non dobbiamo sottovalutare il fatto che “8×8″ dona nuova linfa vitale alla forma del racconto, troppo spesso oggi messa da parte per fare spazio al romanzo. Quindi, complimenti a Leonardo Luccone e a tutta Oblique, che ha saputo creare attorno al concorso un bel movimento di idee e progetti.
Nella vostra politica editoriale quanto spazio è riservato agli esordienti?
Uno spazio molto grande, e sempre di grande qualità. Fin dai primi anni la nostra casa editrice si è contraddistinta per un’attenzione particolare ai giovani autori esordienti: basterebbe citare il “caso” Uno in diviso di Alcìde Pierantozzi (attualmente in libreria con l’ultimo lavoro pubblicato per i tipi di Rizzoli), che presto ripubblicheremo; Luca Giachi, che con Oltre le parole si aggiudicò il Premio Mondello Opera Prima nel 2008; per arrivare ai giorni nostri, con la raccolta della scrittrice materana Dora Albanese, che con i suoi racconti teneri e crudi di Non dire madre ci ha raccontato un diverso modo di essere genitori. Riservando comunque grande attenzione ad autori già affermati, o a titoli della letteratura novecentesca che hanno ancora molto da dire all’odierno pubblico dei lettori, crediamo ci siano molte ed interessanti nuove voci da portare in primo piano: quelle che, seppur in modo diverso, con stili diametralmente opposti e storie agli antipodi, sanno raccogliere gli spunti offerti dal presente e ricucirli insieme in una trama originale, sorprendente, affascinante.
Quali sono i canali e le modalità migliori per trovare e scegliere gli esordienti?
Utilizzando una boutade, potremmo dire che lo strumento migliore per trovare nuovi talenti è la curiosità: avere sempre occhi e orecchi all’erta per carpire segnali, novità, movimenti. Ci sono i concorsi per inediti, e “8×8” è uno dei più rigorosi, che consentono di far conoscere a una casa editrice di ricerca aspiranti autori dopo un’attenta selezione. Senza dubbio poi la rete offre nuove potenzialità rispetto ai metodi più “classici” (l’invio del manoscritto in casa editrice, o affidarsi ad un agente letterario), ma scovato qualcosa di interessante (che sia uno status, un post o solo poche righe di commento) occorre saper andare oltre per capire se dietro, oltre la facciata, ci sia davvero “sostanza”. Così abbiamo scoperto Cristiana Alicata: seguivamo il suo profilo Facebook, e poi abbiamo letto alcune cose nel suo blog. Ci piaceva la sua scrittura, i suoi spunti. L’abbiamo contattata e abbiamo scoperto che aveva tre storie già scritte nel cassetto. Il suo romanzo Verrai a trovarmi d’inverno è stata una conferma della nostra intuizione.