Pagina dedicata al rispetto delle differenze.
C’è uno stato islamico che sta avendo la pretesa d’essere riconosciuto come stato assoluto, sia all’interno del mondo musulmano, come all’interno del mondo cristiano. Poi ci sono altre sette estremamente pericolose perchè radicali.
Ormai costituiscono una minaccia per il mondo normale. Non sono molti, ma sufficienti per fare danni catastrofici.
Chiunque dimostra di non portare rispetto verso chi la pensa diversamente, non può pretenderlo (il rispetto) a suon di atti terroristici. Se lo fa, è solo un folle, uno squilibrato, un esaltato. Trattasi di un singolo come di una organizzazione.
Un musulmano prepotente è e rimarrà sempre e soltanto un musulmano prepotente, spesso anche assassino.
Un occidentale secolarizzato e dimentico delle regole religiose, è e rimarrà facilmente un uomo di mondo, a volte un vizioso della peggior specie, ma non per questo un assassino.
Abbiamo bisogno che il mondo arabo cominci a MANIFESTARE il suo essere contro la LORO forma di islamismo radicale, cominciando a percepire le nostre sciagure da loro causate come le loro stesse sciagure.
Abbiamo bisogno di osservare che anche gli arabi non solo non si mettono a ridere delle nostre disgrazie (come purtroppo ci tocca di vedere che è accaduto, sia dopo l’11 settembre che dopo l’atto terroristico di Francia), me che scendono in piazza a chiedere scusa per questi folli che stanno facendo questo orrore, dissociandosene.
Altrimenti arriveremo a chiederci (come già qualcuno sta cominciando a fare) se possano veramente gli arabi essere in grado di capire gli occidentali, almeno una parte di quanto gli occidentali hanno dimostrato di capire gli arabi; cominceremo a dubitare l’esistenza di una volontà civile araba realmente desiderosa di dialogare con noi.
Poi la tortura è tortura per tutti, chiunque la pratica e per qualunque ragione, e non può essere accettata.
Adesso sta al mondo civile arabo la replica.
Noi tra poco potremo essere sul punto di non avere più parole.
E naturalmente chi ha sbagliato pagherà.
Sappino tutti i giovani che vanno a immolarsi sull’altare della guerra santa, che dopo morti per loro non ci sarà il Paradiso, nè tutte le beatitudini che crederanno di incontrare; ci sarà solo il nulla e un immenso supplizio; il supplizio d’essere stati ingannati, il supplizio d’essere stati presi in giro, il supplizio d’avere buttato via la loro vita, il supplizio d’avere vissuto non solo per nulla, ma per passare alla storia per quello che sono: meschini e insulsi assassini.