Magazine Diario personale

#97 ( apre la cassa 2)

Creato il 28 marzo 2015 da Donatella

Le casse dei supermercati,come le sale d’attesa degli ambulatori, sono una fonte d’ispirazione inesauribile. Ci puoi trovare mamme che sculacciano i loro figli perché dal gelato formato “magnum” che loro hanno dato al bambino, il quale risulta essere più piccolo del gelato stesso,è caduta della copertura. Le stesse mamme possono anche scegliere di ingolfare la cassa urlando al bambino di raccogliere il cioccolato dal pavimento, con gente che invece di prendere a sberle la mamma, prende in giro il bambino. Poi puoi incontrare uomini con telefoni da 800 euro che comprano vino da 80 centesimi. Poi, ancora, puoi incontrare donne che i trenta li hanno superati da almeno trentacinque anni; queste sembrano uscite da un film erotico degli anni ’80; occhi delineati pesantemente da una matita azzurra, unghie laccate di un rosso che a vederlo il diavolo si inchina, le scarpe decolleté di velluto color diarrea, su fuseaux nero, che ogni tanto tolgono per far arieggiare il piede tumefatto da tanto sono strette. E poi puoi incontrare due vecchie amiche a far spese, una delle quali si lamenta dei “capricci” del bambino per il gelato e dice all’altra:
-Ah io l’ho sempre detto che i figli non si devono fare. Sono un fastidio. Lo dicevo sempre a mia figlia. E lei infatti di figli non ne ha voluti.
Questo si chiama lasciare in eredità buoni insegnamenti.

(Da: Capitolo 11-La Dona, 23 Maggio 2014)


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