Questa mattina a Bari è stata inaugurata una struttura il cui nome è tutto un programma: Campus Extra. Si tratta di una residenza per studenti, con 600 posti letto, in stile americano: palestra, wi-fi, mensa che si trasforma in pub e una piscina.
Addirittura tutti gli studenti avranno una CampusX Card con cui saranno registrati e che dovranno esibire alla vigilanza qualora questa lo richieda.
Alla cerimonia inaugurale, che sembrava quasi un funerale ad Harlem con sottofondo musicale Gospel, sono intervenuti proprio tutti: i rettori dell’Università e del Politecnico di Bari, l’assessore all’Istruzione della Regione Puglia, Alba Sasso, il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Mentre il sindaco di Bari, Emiliano, si è fatto sostituire dal suo vice Pisicchio. E il presidente della Regione, Nichi Vendola, non si è fatto vivo.
Tutti, ma proprio tutti, erano felici della nascita di Campus Extra, realizzato con soldi pubblici, quelli dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica. E poi, a partire da “soli” 280 euro a posto letto, spese per acqua, luce e internet incluse, ci sembra davvero una buona cosa. Svolgiamo una “funzione sociale” ha detto il presidente dell’Inpdap, Paolo Crescimbeni. Del resto, il CampusX è costruito da Fabrica Immobiliare (50% Monte dei Paschi) e gestito dalla ‘Siram Sì’, una società per azioni.
Insomma soldi pubblici, gestiti da privati, per fini sociali.
Davanti a tutto questo ben di Dio, non potevano che festeggiare le nostre amministrazioni di sinistra che negli ultimi sette anni non sono riuscite a costruire neppure una brandina per gli studenti che ne avrebbero diritto e pure gratis. Ma, ancora una volta, l’assessore Sasso ha voluto passare in rassegna, stamattina, tutto quello che non è stato ancora fatto. Dicendo, però, che si sta lavorando davvero per quei famosi “300 posti letto nel collegio Fraccacreta, per la sopraelevazione del collegio Petrone, per una nuova mensa che dovrebbe dare man forte alla mensa di via Amendola sempre molto affollata”. Poi, per restare in tema di case in affitto, l’assessore annuncia per l’ennesima volta “l’apertura”, questa volta davvero imminente, dello “sportello casa: un intermediario tra domanda e offerta, che ridurà anche il numero degli affitti in nero”.
Anche il CampusX, per la cronaca, promette di “contrastare il fenomeno degli affitti in nero, consentendo la detrazione fiscale del 19% secondo la vigente normativa”. Quella di oggi è stata davvero una mattinata di festa. Ma per chi? Di certo agli studenti qualche posto letto in più male non fa, anche se abbastanza lontano dal Politecnico e molto lontano dall’Ateneo. Ma ci piacerebbe che l’amministrazione pubblica rispondesse meglio alle esigenze degli studenti, invece di scodinzolare di fronte a iniziative altrui nei luoghi simbolo della sua stessa impotenza.
Eviteremo così che quanti non possono permettersi di pagare 280 euro al CampusX (e sono tanti) non finiscano a dormire sotto un ponte. Ma abbiano davvero un posto letto e una mensa, gratuite, che spettano loro di diritto. Altrimenti si elimini l’obbligo di pagare la tassa Adisu, l’agenzia per il diritto allo studio che pochi diritti tutela.