Dal 5 al 9 luglio Barolo ospita Collisioni 2013: la grande festa popolare di letteratura e musica in collina che quest’anno vedrà alternarsi sul palco da Gianni Nannini a Elton John, dal gruppo inglese Jamiroquai a tanti altri protagonisti come Oliviero Toscani, Daria Bignardi, Luciana Littizzetto, Giuliano Sangiorgi o Giuseppe Tornatore. Novità di questa quinta edizione è il programma di appuntamenti dedicati alla cultura enologica e gastronomica nella Piazza del Cortile del Castello di Wimu e nel Tempio dell’Enoturista, con tanti ospiti: da Edoardo Raspelli a Massimo Bottura da Philippe Daverio a Enzo Vizzari e Luca Gardini, da Stephen Brook alla direttrice di Decanter Sarah Kemp per parlare insieme di cultura vinicola e gastronomica in modo dinamico e nuovo.
Foto tratta dal sito http://www.langheroero.it
Barolo, cuore delle Langhe, sarà la cornice di questo evento con le sue colline vitate e i suoi due famosi musei. Il Castello Falletti di Barolo ospita dal 2010 il Wine Museum, l’innovativo museo del vino creato dal genio di François Confino. Venticinque sale disposte su cinque piani accompagnano il visitatore all’interno di un viaggio emozionale dove sono coinvolti, prima di tutto, i sensi. Buio e luce, suoni e colori sono tra i protagonisti di questa esperienza dedicata alla scoperta della cultura e della tradizione del vino. E così tra evocazioni e suggestioni si è rapiti da calde atmosfere, installazioni multimediali, diorami e teatrini attraverso un percorso che dall’ultimo piano del Castello si conclude nelle antiche cantine marchionali del maniero, sede dal 1982 dell’Enoteca Regionale del Barolo che ospita la produzione degli 11 paesi del re dei vini.
Si comincia a parlare di vino come mito, come bevanda amata sia dagli dei che dagli uomini attraverso gli elementi fondamentali per la sua produzione: il sole, la luna, il tempo, la sapienza dell’uomo, il lavoro. Il percorso prosegue con la rappresentazione del vino nell’arte, nella letteratura, nel cinema, nella musica, nella cucina della tradizione contadina e in quella dei grandi chef. Dopo un’evocazione tra il profondo legame che unisce il Barolo alla famiglia Falletti e al territorio, raccontato dalla viva voce degli abitanti del borgo, ecco un omaggio alla storia del castello e agli illustri personaggi che lo hanno abitato: il marchese Carlo Tancredi Falletti e la consorte, la marchesa Juliette Colbert, più conosciuta come Giulia di Barolo; Silvio Pellico, tra i protagonisti del Risorgimento italiano, che qui fu bibliotecario. La visita prosegue attraverso il contatto diretto con il Barolo degustando, imparando a riconoscerne profumi, aromi e personalità, scoprendo il suo legame con il territorio. Perché il vino e la sua terra sono una cosa sola.
Foto tratta dal sito http://www.museodeicavatappi.it
A pochi passi dal Wine Museum si trova invece l’originalissimo Museo del Cavatappi che racconta la storia di questo oggetto di uso quotidiano attraverso cinquecento esemplari di varie epoche, tipologie e provenienze. Inaugurato nel 2006 da un farmacista torinese, il museo è veramente un piccolo gioiello di gusto e spettacolarità. Attraverso diciannove sezioni illustra le più svariate forme del cavatappi, strumento brevettato nel 1795 dall’inglese Samuel Henshall. E così dalle forme essenziali del cavatappi a “T” composto da manico, fusto e vite, ecco quelli a meccanismo semplice, a leva o a pignone e cremagliera. Non mancano poi cavatappi decorativi, figurativi come il French can can che evoca il famoso ballo parigino di fine Ottocento e inizio Novecento, o ancora i cavatappi in miniatura utilizzati per stappare ampolle o flacconi di profumi e medicinali spesso contenuti nei nécessaire da signora. Nell’esposizione del Museo si trovano inoltre cavatappi tascabili, da champagne, da banco, multiuso e a forma di animale tra cui spiccano pappagalli, pesci, cavalli, scimmie, gatti e aquile. E se la collezione del Novecento è arricchita da cavatappi che diventano importanti mezzi pubblicitari utilizzati dai produttori per far conoscere il proprio nome, non mancano in esposizione gli oggetti più moderni per i quali la nuova sfida è legata alle scelte di materiali e forme innovative.