A Bergamo si alza il sipario con il film THE GREEN PRINCE – Il figlio di Hamas

Creato il 08 marzo 2015 da Masedomani @ma_se_domani

Prendi un ragazzo, fallo crescere all’ombra di un padre forte, politicamente impegnato, che fonda una corrente in grado di modificare la storia del suo Paese. Prendi una famiglia unita, imbevuta di amore per le proprie origini e convinta delle proprie idee al punto di provare rabbia e voglia di vendetta il giorno in cui il pater familias, figura intoccabile e quasi idolatrata, in particolar modo fuori dalle mura domestiche, viene arrestata. Qualunque giovane, soprattutto se adolescente, si convincerebbe sia giunto il momento di diventare uomo e cercherebbe di vendicare il padre.

L’eroe in erba della nostra storia si chiama Mosab, è palestinese e una sera sconfina per trovare le armi adatte alla sua vendetta. Lui non lo sa, ma la polizia lo tiene sotto controllo, lo illude di averla fatta franca ma poco dopo gli fa provare un’esperienza che non scorderà più. Basteranno pochi giorni per fargli crollare il mondo addosso: i racconti sentiti sino al giorno prima, tutto ciò che credeva di sapere e di aver visto, nonè reale. È così che sorge un grosso problema.

Photo: courtesy of 33° Bergamo Film Meeting

Mosab è figlio dello sceicco Hassan Yousef, uno dei fondatori di Hamas, uomo chiave di tutta la storia recente in quella polveriera che ancora oggi è costituita dai territori della Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania. Lo sceicco è un gran trascinatore di folle, è carismatico, ed è convinto di dover sconfiggere con tutti i mezzi a disposizione il vicino nemico. Nonostante faccia dentro/fuori dalla galera di continuo, riesce a essere invischiato con i politici, con gli attacchi kamikaze, e con il processo di pace in generale. Mosab, invece, vuole un mondo tranquillo, non condivide le idee e i metodi violenti, ma non può andarsene, non sarebbe utile, e inizia a collaborare con quel vicino tanto odiato e combattuto. I risvolti di una scelta apparentemente suicida, saranno tesi, inattesi, meravigliosi.

“The Green Prince” ė il documentario con cui stasera si alzerà il sipario sul 33° Bergamo Film Meeting. È una storia con due protagonisti magnetici e così carica di suspense, da illudervi di vedere uno dei migliori thriller della stagione. Diretto da Nadav Schirman, aduso a basare il suo lavoro su storie vere e immagini di repertorio adrenaliniche, questo racconto ha da insegnarci molto non solo sulla cultura e le convinzioni di un popolo vicino a noi ma, soprattutto, sui concetti universali di lealtà, amicizia e umanità. Ciò che rimane dopo la visione della pellicola è lo stupore. Due individui, prescindendo da influenze esterne e da pregiudizi, basando il loro rapporto solo su istinti e leggi ancestrali (comuni a tutti i popoli), sono riusciti a costruire un legame oltre la fratellanza ed hanno fatto grandi cose.

Photo: courtesy of 33° Bergamo Film Meeting

Ad occhi esterni, Mosab e Gunen (il suo reclutatore israeliano) sono una coppia davvero strana, arrivano dai due lati di una cortina di ferro che appare impossibile da abbattere, ma sentirli parlare infonde speranza nel genere umano. Presto o tardi una possibilità che l’annoso conflitto israelo-palestinese si chiuda c’è, e – probabilmente – ciò avverrà grazie agli individui e non ai politici.

La trama non ve la racconto (attinge dall’omonima autobiografia del protagonista) ma, qualora non la aveste letta o foste troppo giovani per ricordare le notizie, il mio consiglio è di fare un salto a Bergamo, all’Auditorium di piazza Libertà, questa sera alle 22:30 e godervi un’opera ricca di colpi di scena, fedele fotografia del nostro tempo.

Vissia Menza


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