"Prima l'Italia, poi l'Italia ed infine ancora l'Italia". Queste le parole d'ordine del centrodestra che riparte da Bologna, alla kermesse organizzata da Galeazzo Bignami, consigliere regionale dell'Emilia Romagna e Marco Lisei, eletto al comune di Bologna. Dopo la disfatta elettorale alla tornata europea, molte anime del centrodestra si sono mosse per chiedere rinnovamento e maggior partecipazione. In un'aula gremita, la basi su cui ricostruire la destra italiana sono state sicurezza, lotta all'immigrazione e stop ai privilegi della pubblica amministrazione. Ma anche riforma delle Istituzioni - presidenzialismo e monocameralismo in primis -, lavoro, difesa dell'iniziativa imprenditoriale e minor tassazione. "Benvenuti a casa vostra", ha detto Bignami auspicando che quest'iniziativa non rimanga limitata ad una sola manifestazione, ma si diffonda sul territorio nazionale. Voleva iniziare con un segnale forte, per definire il cambio di rotta con il passato, per questo ha chiesto "scusa ai 9 milioni di italiani che si non si sono più ritrovati nella nostra proposta politica". Qualcuno ha sottolineato l'assenza di parlamentari e grandi nomi del "cerchio magico" di Forza Italia. Indiscrezioni raccontano di una assenza, in fondo, non sofferta. Anzi, nel suo intervento Bignami ha denunciato la classe dirigente forzista che "deve prendersi la responsabilità dei milioni di voti perduti" e che sembrerebbe aver ostacolato la stessa kermesse.
L'indirizzo che vorrebbe dare al centrodestra Bignami lo ha molto chiaro: "dobbiamo cambiare un'Italia vecchia, rivitalizzare lo Stato, cambiare il sistema regionale ancorato al 1800, istituendo 5 regioni ed abolendo quelle esistenti". Nel centrodestra del futuro, invece, non c'è spazio "per un'immigrazione incontrollata, per l'adozione alle famiglie gay e per lo Stato oppressivo che limita la capacità d'azione degli italiani". Inoltre, sì all'Europa "se è utile per gli italiani", apertura al confronto, forze nuove e volti giovani, "non nell'età ma nelle idee". Il pensiero finale del consigliere regionale è per i due marò "detenuti in India mentre l'assassino Battisti è libero in Brasile dove gioca la nostra nazionale ".
All'incontro era presente anche il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Alberto Balboni, segno di una volontà di cambiamento trasversale. La rampa di lancio per il rinnovamento sono le primarie: di partito, di coalizione e a tutti i livelli per "realizzare finalmente l'Italia che abbiamo in mente". Non chiamateli, però, "rottamatori": "vogliamo ricostruire, e vogliamo farlo attraverso l'istituzione di primarie obbligatorie, libere, pubbliche, aperte e senza sorprese. Ora o mai più".
Un messaggio chiaro a Berlusconi, "la cui leadership non è in discussione", e a chi negli ultimi giorni ha più volte storto il naso di fronte all'idea di aprire agli elettori le decisioni di partito. La richiesta di una "Leopolda" di destra sembra aver molto seguito.
Giuseppe De Lorenzo
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