Borghetto Santo Spirito- Una bella iniziativa è stata intrapresa a Borghetto dall' amministrazione comunale, che è finalizzata ad approfondire i temi del senso civico e della legalità. Si tratta del progetto: " Parliamo di legalità 2015" che prevede una serie di incontri con la cittadinanza e gli studenti delle scuole secondarie di promo e secondo grado. " Protagonisti degli incontri - dice il vice sindaco ed assessore alla cultura Maria Grazia Oliva- saranno, di volta in volta, rappresentanti delle istituzioni, familiari di vittime, autori impegnati a divulgare la cultura della legalità.
Il primo incontro si terrà venerdì quando ospiteremo Maria Falcone, sorella di Giovanni, il grande magistrato impegnato in prima linea nella lotta alla mafia, ucciso nell'attentato di Capaci il 23 maggio 1992. Gli altri due appuntamenti avranno quali protagonisti Placido Rizzotto, Nicola Gratteri ed Antonio Nicaso". A presentare gli ospiti sarà Cristina Donzelli. Il primo incontro con Maria Falcone si svolgerà nel Palazzetto dello Sport ( in via Trilussa venerdì alle ore 9) dove saranno ad ascoltarla 600 studenti. Maria Falcone, docente di Diritto negli istituti superiori, vive ed opera a Palermo. Dal 1992 è Presidente della Fondazione "Giovanni e Francesca Falcone" creata in memoria del fratello Giovanni Falcone e della moglie, il giudice Francesca Morvillo. Come Presidente della Fondazione, è direttamente impegnata nella diffusione e formazione di una cultura antimafia all'interno del mondo giovanile attraverso incontri, dibattiti, manifestazioni e seminari, con gli studenti di ogni ordine e grado, sia in Italia che all'estero. E' anche personalmente impegnata nell'organizzazione degli incontri annuali della Fondazione con la partecipazione di esperti del crimine organizzato nazionali ed internazionali, politici e rappresentanti delle Istituzioni nazionali ed estere. Il secondo appuntamento si terrà il 17 aprile 2015 quando a Borghetto arriverà Placido Rizzotto, nipote ed omonimo del giovane segretario della Camera del Lavoro che venne ucciso in un agguato di mafia ordinato dall'emergente boss Luciano Liggio. Il sindacalista era da poco tornato dalla guerra, dove aveva prestato servizio sui monti della Cernia, in Friuli Venezia Giulia. Era diventato sergente e dopo l'8 settembre, si era unito ai partigiani delle Brigate Garibaldi. Il padre denunciò la scomparsa di Placido, collaborò per individuare esecutori e mandanti dell'omicidio e chiese giustizia nelle sedi giudiziarie. Se sono stati ritrovati i resti di Placido Rizzotto è sicuramente grazie al lavoro fatto dalla Polizia di Stato, al lavoro che allora fece il Capitano Dalla Chiesa e grazie alla famiglia Rizzotto. Ma questa voglia di verità e di giustizia della famiglia è continuata fino ad oggi. Infatti, il nipote di Placido, figlio del fratello, che porta il suo stesso nome, è stato insieme a tutta la famiglia in prima linea nel richiedere che fossero continuate le indagini e che fosse fatto tutto il possibile per dare degna sepoltura a Placido Rizzotto. L' ultimo appuntamento è in programma il 18 maggio. Prevede l'incontro con il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri e lo scrittore e giornalista Antonio Nicaso che nel corso degli ultimi anni hanno collaborato alla realizzazione di diversi libri, tra i quali "La malapianta", "La mafia fa schifo. Lettere di ragazzi da un paese che non si rassegna", "La giustizia è una cosa seria", "Il grande inganno. I falsi valori della 'ndrangheta", "Fratelli di sangue. Storie, boss e affari della 'ndrangheta, la mafia più potente del mondo", "Dire e non dire. I dieci comandamenti della 'ndrangheta nelle parole degli affiliati". Il Procuratore Grattieri è impegnato in prima linea contro la Ndrangheta, la criminalità organizzata calabrese e vive sotto scorta dall' aprile del 1989.
PAOLO ALMANZI