A Brand 4 a Week – China Glaze Four Leaf Clover

Ed eccoci giunti al sabato di questa settimana dedicata agli smalti di un’unica marca, la China Glaze. Oggi vi mostro una crema verde, Four Leaf Clover, un amorevole regalo di mio marito. Avere il rivenditore della China Glaze ad un tiro di schioppo da casa è una gran fortuna, ma può essere anche una disgrazia per il portafogli! Ma bando alle ciance e pensiamo al nostro quadrifoglio.

Four Leaf Clover fa parte della collezione P/E 2010, Up and Away di cui sopra vedete l’espositore.
È un verde acceso che ricorda quello del quadrifoglio, quasi teal, anche se nelle mie foto risulta più verde inglese. La difficoltà incontrata con questo signorino sta nel riuscire a metterlo a fuoco e a rendere il colore per quello che è, un verde moooolto vicino al verde acqua e quasi neon per quanto è vivido. La formula è eccezionale, molto pigmentata e in una, due mani di colore l’unghia è ricoperta per intero. Sinceramente, quando mi trovo ad avere a che fare con questo tipo di smalti, preferisco dare una sola passata cosicché il colore asciughi in fretta, si eviti di creare spessori sulle unghie (che significano sempre segni di unghie, monete, zip e quant’altro) e non si noti il segno della pennellata. Non c’è nulla di più brutto di una crema coi segni del pennello!
La formula è molto pigmentata, dicevo; ciò significa che questo colore tende a macchiare le dita quando lo si rimuove, per cui, fate attenzione, cospargetevi le cuticole di olio d’oliva ed usate una base gommosa prima di stenderlo. Lui e i suoi fratelli sono molto luminosi, cosa che mi fa sospettare che la formula sia arricchita in qualche modo con un goccio di neon. Le amanti del verde dovrebbero avere questo gioiellino nella loro collezione.
Lasciamo parlare le foto.

Mi rendo conto di essere di parte quando si parla di creme (che sono il mio finish preferito), ma gli smalti di questa collezione sono veramente spettacolari: lucidi, compatti e dai colori accesi. Non ho avuto bisogno di sistemare il colore con il top coat. Anzi. L’ho portato così, duro e puro com’è uscito dalla boccetta. L’unico problema ce l’ho avuto nel rendere l’esatto punto di colore, ma fino a quando non avrò una light box dubito che potrò fare qualcosa per questo problema. Però mi chiedo che senso abbia scattare le foto in una light box, quando la vita è così ricca di sfaccettature e luci. Sarebbe come proporre a tutte voi delle nature morte, o qualcosa del genere. Voi che ne pensate?
E mentre vi lambiccate su questo quesito (o anche se avete deciso di lasciarmi ai miei soliloqui e godervi il vostro sabato), vi regalo una canzone dei Blackmore Night, “Greensleeves”. Sì, ritorno al celtic folk. Forse perché oggi riprendiamo a giocare di ruolo. Chissà se questo quadrifoglio non ci porti fortuna!

Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo