
Il “Consolata Mission Centre” di Bunju, Dar Es Salaam, rappresenta “il volto di sempre della missione”, ossia “il volto della formazione”.
Da sempre i missionari della Consolata hanno investito sulla “formazione” risorse ingenti di persone e denaro.
Così in Tanzania, per esempio, nei lustri andati è sorto il celeberrimo liceo di Tosamaganga e, in tempi più recenti, quello non meno illustre di Mafinga, entrambi nella provincia di Iringa.
Il “Consolata Mission Centre” sta battendo la stessa pista. Dico “pista” e non “strada”, perché “aiutare a pensare” costa sudore, tanto sudore.
La fatica cresce a dismisura se si considera che il “Consolata Mission Centre” offre una formazione a 360 gradi.
Qualcuno parla di “formazione olistica”.
Nell’era superveloce di Twitter, Face book, Wattsapp c’è ancora tempo e voglia di un dinosauro come “la formazione olistica”?
Il “Consolata Mission Centre” non sbandiera l’espressione “formazione olistica”, perché è un po’ ostica. Però ci crede.
Pertanto, fin dalla sua nascita nel 2008, il Centro ha guardato lontano e ha pensato in grande. I suoi clienti prediletti sono i catechisti e i giovani.
In un’ottica missionaria (ecco “la formazione olistica), il Centro è impegnato a:
- stimolare la dimensione missionaria della Chiesa locale;
- ad approfondire i contenuti della nuova evangelizzazione;
- a favorire i dialogo ecumenico e interreligioso;
- ad incoraggiare l’inculturazione e l’interculturalità;
ad ospitare gruppi impegnati nella difesa della giustizia, dei diritti umani, della pace e della salvaguardia del creato.
Concretamente in settembre-ottobre 2015 il “Consolata Mission Centre” ha aperto i battenti a:
- 70 rappresentanti di Consigli pastorali parrocchiali della arcidiocesi di Dar Es Salaam;
- 18 leaders del Movimento Pasada (Pastoral Activities and Services for People with Aids: movimento di ispirazione missionaria);
- 40 membri di “Scripture Union” (gruppo ecumenico, impegnato a far conoscere l’intera Bibbia nell’arco di tre anni);
- 50 vedove della Chiesa luterana per un giorno di formazione spirituale;
- 40 cantori luterani, desiderosi di conoscere in profondità quello che cantano;
- un centinaio di giovani cattolici per la veglia della Giornata missionaria mondiale.
Ai missionari che operano nel Centro (i padri Dawit Sendapo, Giuseppe Inverardi e Francesco Bernardi) tocco’ di dettare due meditazioni alla “famiglia” dell’arcidiocesi di Dar Es Salaam.
Non è stato facile offrire un input missionario ad un uditorio cosi’ variegato, composto da un cardinale, due vescovi ausiliari, il loro segretario, due laici e una dozzina di monache...
Intanto il “Consolata Mission Centre” cammina. Anche con grattacapi. Il che lo rende umile.
p. Francesco Bernardi (IMC)


Foto :
- Alcuni membri del Movimento PASADA (Pastoral Activities and Services for People with Aids).
- Il cardinale di Dar Es Salaam, Polycarp Pengo con i vescovi ausiliari e gli altri membri della “famiglia” dell’arcidiocesi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
