Un pacchetto di 4 incontri dal titolo "A caccia dell'orso" a cura dell'Associazione Mousikè di Bologna.
Immaginate il mio stupore quando mi è arrivata la mail di apertura iscrizioni e nel programma ho letto il titolo del percorso di danza educativa adatto all'età di mia figlia!!!Non ho esitato un secondo, iscrizione fatta e andata a buon fine.
Il libro, un classico della letteratura dell'infanzia (di Michael Rosean, Helen Oxenbury)) non lo avevamo ancora letto ma era nella mia lista desideri, date le recensioni sempre entusiaste da parte di tante persone che seguo e che amano la lettura.
Click su amazon: comprato anche quello. Almeno...arriviamo preparate, ho pensato;)Non sapevo davvero cosa aspettarmi, dato che l'anno scorso abbiamo seguito, sempre al Museo, il MamaMusica dove fondamentalmente si cantava.
Ho fatto tanta danza in vita mia ma non "educativa" quindi l'intera esperienza è stata un'assoluta novità.
Prima di entrare nella sala del Museo dedicata a queste attività, siamo state accolte dalla maestra di danza, Chiara Castaldini, che per terra in cerchio ha voluto conoscere i bambini e i genitori in un giro di presentazioni, spiegando poi cosa ci avrebbe atteso una volta entrati.
Abbiamo trovato tanti tappetini morbidi in cerchio, dove ci siamo accomodati, e per iniziare e rompere il ghiaccio abbiamo fatto un piccolo riscaldamento e movimenti del corpo per distenderci e rilassarci. Ho pensato: ci voleva questo laboratorio per far fare un po di movimento anche a me!!!
Per ogni esercizio, nel corso dell'intera lezione, partiva una musica adatta alla situazione da mimare e al movimento da fare: danza, musica e teatro in perfetta armonia.Dopo il riscaldamento, durante il quale è stato anche mimato con musica il gesto di coprirsi fino in testa con una coperta e poi fare cucù, la maestra ha incantato i bambini con la lettura del libro, mostrando le figure di ogni pagina.
Non ho volutamente scattato foto durante la lezione, perché piena di bambini, ma avrei voluto tanto immortalare la scena di noi genitori in cerchio nella suggestiva sala del Museo con al centro i bambini rapiti da questa caccia particolare, di un orso che alla fine poi forse tanto cattivo non è e che per trovarlo, fa percorrere alla famiglia protagonista strade impervie e rumorose...
Ma che c'entra il libro con la danza e la musica?
Il libro si presta benissimo ad essere cantato, recitato e ballato perché in ogni pagina, dedicata al percorso seguito per trovare l'orso, c'è una sequenza che la maestra ci ha fatto cantare con la musica:Non si può passare sopraNon si può passare sottoCi dobbiamo passare in mezzoMa in mezzo dove???
La famigliola in cerca dell'orso dovrà attraversare in ordine:- un campo di erba altissima e frusciante - Svish svush!Svish svush!Svish svush!
- un fiume freddo e fondo - Splash splosh!Splash splosh!Splash splosh!
- una strada piena di melma densa e limacciosa - Squelch! Squalch!Squelch! Squalch!Squelch! Squalch!
- un bosco buio e fitto - Scric scroc!Scric scroc!Scric scroc!
- una tempesta di neve che fischia - Fiuuuuuuu huuuuu!Fiuuuuuuu huuuuu!Fiuuuuuuu huuuuu!
- una grotta stretta e scura dove troveranno l'orso - Brrrrrrrr! Brrrrrrr!Brrrrrrrr! Brrrrrrr!Brrrrrrrr! Brrrrrrr!
Abbiamo quindi mimato, ballato e cantato il rumore di ogni strada: sparsi per la sala, ognuno fermo su un tappetino tondo di gomma (la propria casa), non appena partiva la musica e guidati dalla maestra, dovevamo percorrere ogni strada, rappresentando i rumori con la voce e il corpo. Tutto questo stando attenti a non pestare i tappetini che rappresentavano le nostre case.
Giravamo ballando, saltando, ognuno verso un suo percorso dove i bambini pure erano liberi di andare dove volevano: in fine...quando, trovato l'orso, la famiglia ripercorre la strada al contrario per scappare, abbiamo nuovamente mimato e ballato le strade al contrario per poi tornare ognuno nella propria casa.
Bellissimo: ogni bambino aveva lasciato "il suo tondo" all'inizio ed è riuscito a ritrovarlo, ricordando perfettamente dove l'aveva lasciato.
Un bel significato: la casa non si dimentica mai ed è il nostro rifugio più grande.Come quello della famiglia protagonista: tutti a casa, sotto le coperte, si sentono al sicuro e l'orso se ne va.
Ma non è finita qui: la prima lezione è stata dedicata al campo di erba altissima e frusciante (gli altri incontri saranno quindi dedicati agli altri percorsi).
La maestra ha quindi domandato ai bambini: ma sul prato di erba altissima...cosa si può fare oltre a camminare?I bambini hanno risposto: scivolare, rotolare, girare, saltare....
Bene! Accompagnati sempre dalla musica abbiamo ballato ognuna di queste azioni: abbiamo camminato per il campo, saltellato, girato toccando l'erba con le braccia, scivolato e ci siamo rotolati a terra. Abbiamo anche colto dei fiori e i bambini li hanno portati ai genitori.Altra domanda della maestra: ma sul prato...cosa c'è? non solo l'erba...ma anche gli alberi, i fiori, le farfalle e i grilli.Ognuno nel suo tondo (tappeto di gomma) ha rappresentato un seme che, prima avvolto su se stesso, poi è cresciuto e si è fatto sempre più grande e alto. Ognuno è diventato quello che voleva: uno stelo d'erba, un fiore o un albero.
Abbiamo poi ballato svolazzando come farfalle o saltato come grilli.Tutto questo sempre con una musica adatta a ogni movimento e personaggio: a un certo punto mi sentivo davvero un grillo perché il suono proveniente dalle casse rappresentava perfettamente il suono dei grilli.
Abbiamo terminato con un girotondo di genitori e bambini, alternati, perché per far sentire delle vere farfalle i nostri bimbi, li abbiamo sollevati a suon di musica in aria con il classico "vola vola", tenendoli dai polsi.
E' stata una bellissima esperienza, movimentata sia dal punto di vista fisico sia mentale: per fortuna, dico io, è stato solo l'inizio...perché ci aspettano altri 3 incontri e noi non vediamo l'ora!
Voi avete mai seguito laboratori di danza educativa? per chi sta a Bologna consiglio di consultare il sito di Mousikè, ricco di iniziative, corsi e laboratori per bambini e genitori.
Vivy