A Cagliari, il teatro etnico che avvicina mondi lontani e diversi

Creato il 11 dicembre 2013 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

La forza delle parole per cogliere il piacere della poesia in un intreccio fra tradizione e invenzione, sentimento e riflessione nell’evento drammaturgico “Contus: sognare, provare, cambiare” della compagnia Teatro Studio dedicato alla corrente letteraria americana definita “Beat generation” ed indirizzato ai giovani – nella programmazione del Circuito  e della Rassegna Teatro Etnico organizzata da ARTE con la collaborazione della Regione Sardegna e del Comune di Cagliari  - per tramandare un patrimonio culturale di primaria importanza che ha modificato il modo di fare letteratura e la coscienza collettiva.

In scena a Cagliari, venerdì 13 dicembre dalle ore 10 nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Geometri “Bacaredda” nella via Grandi.

Dalla performance emergono le storie di alcuni ragazzi che si inventano un nuovo modo di scrivere poesia per descrivere il loro presente, la loro ribellione verso la società conformista e il loro grande interesse verso la sorte dei più deboli; il progetto teatrale è strutturato tramite rime e assonanze, metafore e similitudini con la poesia che diventa rivelazione suprema. Il prologo dello spettacolo è mutuato dal romanzo “Sulla strada”  di J. Kerouac:

“Dobbiamo andare e non fermarci  finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non du sciu, non lo so, ma dobbiamo andare”.

Lo spettacolo comprende interpretazioni dal vivo tratte dalle opere dei principali esponenti della Beat Generation come Jack Kerouac, Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso, William Burroughs, Allen Ginsberg e le poesie beat del drammaturgo Sergio Murru con gli epigrammi recitati dallo scrittore Piero Marcialis, in uno scambio creativo tra culture e lingue perché il teatro etnico riesce ad avvicinare mondi lontani e diversi.


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