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A cena con il pescatore: consumare pesce in modo consapevole

Creato il 14 ottobre 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone

pesce2Mangiare il pesce in modo consapevole, rispettando le stagioni, i prodotti locali, imparando a riconoscere le differenze tra pesce selvatico e allevato e cosa significa lo sfruttamento delle risorse marine. Di questo abbiamo parlato venerdì sera a Torino quando, invitata dagli amici di Torino by Gnam!, sono andata “A cena con il pescatore“.

Ha preso il via infatti proprio lo scorso 11 ottobre negli spazi di Qubì (associazione culturale che opera nel settore dell’ecosostenibilità, dell’enogastronomia, dell’educazione alimentare e della fotografia) una serie di appuntamenti dedicati a ConsuMare giusto, che peraltro è anche il nome del programma nato per facilitare l’incontro tra pescatori e consumatori monitorando la filiera produttiva, e del gruppo che lavora a sostegno di questo progetto.

Bene, venerdì sera siamo stati accolti dal pescatore Beppe Maffei, titolare della cooperativa Maestrale di Marina di Carrara, che ha cucinato per tutti il pesce pescato dalle sue piccole imbarcazioni il giorno prima. Ed è stato divertente scoprire durante la cena alcuni dei piatti che abitualmente vengono preparati in barca dai pescatori in maniera semplice e sana. Aiutato dalle abili mani di Radi Petrova, che lavora insieme a lui in cooperativa, e dalla padrona di casa Anna Blasco, abbiamo gustato diverse portate: da un antipasto composto dalle ultime alici della stagione e dalle sardine marinate secondo una speciale ricetta bulgara, ai filetti di sogliola cucinati in agrodolce, per poi passare alle  cozze all’isolana. Come primo ci hanno servito il risotto alla pescatora, quindi un originale involtino di cefalo con verdure, mentre abbiamo finito con uno strudel a base di crema calda e zenzero.

cena pescatore: consumare pesce modo consapevole
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cena pescatore: consumare pesce modo consapevole

La cooperativa di Beppe Maffei è composta da 17 uomini e 7 donne: i primi si occupano della pesca, le seconde hanno il compito di commercializzare il pesce, servire i Gruppi d’acquisto locali (GAS), e trasformare quanto non venduto in sughi e prodotti sotto vetro. Il loro è l’unico caso in Europa di conserve di pesce biologiche realizzate direttamente da pescatori.

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Beppe Maffei e Radi Petrova

“La nostra attività è varia – spiega Maffei – e i nostri prodotti sono in vendita oltre che nei GAS anche nei negozi biologici e nelle fiere a cui partecipiamo. Ma quello che ci contraddistingue – prosegue – è anche l’amore per il nostro lavoro e la passione che ci spinge ad andare oltre. Ci conoscono molto in Italia poiché siamo sempre tra i primi a offrirci come volontari per intervenire sui luoghi di disastro portando in aiuto per il prossimo quello che abbiamo: la nostra cucina e il pesce. La pesca è un modo per trasmettere i nostri valori al di fuori del lavoro e sono tanti i giovani volontari che ci stanno seguendo”.

E dal mese di novembre il pesce sostenibile sbarca anche in Piemonte attraverso i GAS che partiranno grazie al lavoro di Daniele Tibi (biologo marino) e del team di ConsuMare giusto: piccole porzioni, variabili a seconda della specie, pesce già eviscerato (su richiesta), assortimento di conserve e sughi (info su  [email protected]).

I prossimi appuntamenti di “A cena con il pescatore” saranno l’8 novembre con “Il mare d’inverno” e il 13 dicembre con “Regina ostrica e le sue sorelle” sempre a Torino, ma proseguiranno una volta al mese anche nel 2014  per concludersi a ridosso della Giornata Mondiale degli Oceani che è l’8 giugno.

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Coniugare la tutela dell’ambiente e il piacere dello stare insieme, accompagnando il tutto con un  menu a base di pesce e un buon bicchiere di vino biodinamico è il concept delle serate, che nascono con lo scopo di informare: “Creare consapevolezza nel consumatore – spiega Daniele Tibi – è la cosa più importante perché si mantiene e si diffonde. Il pesce è l’ultima risorsa selvatica, in un contesto non artificiale, a cui l’uomo attinge per mangiare e va tutelata”. Questo il concetto alla base del grande lavoro di ricerca portato avanti dal team di ConsuMare giusto che nasce nel 2007 per fare formazione ed educazione alimentare, per monitorare la filiera produttiva a partire dai metodi di cattura e dalla selezione delle aree di allevamento e di pesca, per finire naturalmente, con la qualità del prodotto.

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La selezione di fornitori di qualità e il patrimonio di competenze di ConsuMare Giusto sono a disposizione anche degli amministratori locali, attraverso consulenze mirate per la scelta del cibo per le mense pubbliche (negli asili, nelle scuole, nelle case di cura, nelle caserme, negli ospedali), ma anche nell’ambito della ristorazione e dei negozi di alimentari che hanno la possibilità di offrire ai loro clienti prodotti di alta qualità e dall’origine trasparente.

Infatti, nonostante i nostri mari offrano centinaia di specie commestibili, quelle che effettivamente vengono consumate sono poco più di una decina (tonno, pesce spada, merluzzo, salmone, gamberi, solo per citarne alcune). Il danno che si crea è duplice: da una parte si sfrutta eccessivamente un ristretto numero di specie portandole al collasso, dall’altra il consumatore si priva della possibilità di acquisire una più ampia cultura gastronomica e di accrescere il piacere della propria tavola.

Per questo ConsuMare giusto ha redatto una vera e propria Guida al pesce sostenibile scaricabile anche online: e qui, imparando che le scelte di ognuno fanno la differenza, si può apprendere facilmente quali sono i pesci giusti da comprare, le buone alternative e quelli che vanno evitati per la salvaguardia del nostro ecosistema.

(Le foto di pesci sono tratte dal sito www.consumaregiusto.it)



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