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A cena con un mito

Creato il 25 dicembre 2010 da Chiaracataldi
A cena con un mito

la copertina del libro

Ricordate il mio post di qualche tempo fa sui passatempi afghani? Verso la fine parlavo di quel libro che, con tanta fortuna, avevo scovato nel negozio del libraio di Kabul, “An historical guide to Afghanistan” della scrittrice-antropologa-archeologa americana Nancy Hatch Dupree.

In quel post però non avevo raccontato la cosa più bella, e cioè che io con quella signora ci ho cenato! incredibile, vero? anche perchè quella signora all’epoca (cioè 3 anni fa) aveva 90 anni ed era (ma spero che sia ancora) una simpatica vecchina dai capelli bianchi e lo sguardo sveglio.

L’Ambasciatore aveva deciso di conferirle una delle più alte onorificenze dello Stato Italiano, dato che con il suo libro, tutt’ora uno dei più belli e completi sull’Afghanistan, aveva contribuito a rendere celebre l’arte e la storia di questo antico Paese.

Prima di partire per Kabul, mentre cercavo di documentarmi con alcune letture sul Paese, avevo saputo dell’esistenza di questo libro, e volevo leggerlo a tutti i costi. Così avevo scoperto che l’unica copia presente in Italia era in una biblioteca di Venezia, e me l’ero fatto spedire tramite prestito interbibliotecario, pagando perfino i soldi dei francobolli. Ma ne era valsa la pena: nonostante il libro parli di un paese che purtroppo non esiste più, quella lettura mi era davvero servita per entrare nello spirito giusto per un viaggio in Afghanistan, e mi aveva fatto sognare…

Figuratevi la mia gioia quando l’Ambasciatore mi dice che organizza una cena per l’autrice del libro,  e soprattutto quando invita anche me!! Lo avrei abbracciato…

Ma facciamo un passo indietro. Nancy Hatch, nata nel 1926, era arrivata in Afghanistan nel 1962, per un viaggio nella Valle di Bamiyan, alla scoperta dei famosi Buddah distrutti nel 2000 dalla furia talebana. Nancy invece aveva avuto la fortuna di vederli ancora integri, e da quella visione si era accesa la scintilla di un amore che l’avrebbe fatta rimanere in quel paese per il resto della sua vita. Anche perchè nel frattempo nel suo cuore si era accesa un’altra scintilla, quella per l’antropologo Louis Dupree che, come lei, si era innamorato dell’Afghanistan e aveva deciso di farne l’oggetto dei suoi studi. E così avevano vissuto insieme in Afghanistan, fino al 1989. Poi, alla morte del marito, date anche le scarse condizioni di sicurezza, Nancy si era trasferita in Pakistan, per fare ritorno a Kabul solo di recente. 

Al termine della serata, vincendo la timidezza tipica di chi si ritrova di fronte a personaggi leggendari, l’ho salutata e le ho raccontato che per leggere il suo libro avevo fatto l’impossibile… lei era rimasta molto colpita, e con piacere mi aveva autografato il libro (che avevo comprato qualche mese prima, ignara che avrei conosciuto l’autrice) con una bella dedica.

Per me è stato davvero come incontrare un mito…che so…come incontrare Jane Austen! Solo che lei è morta da un pezzo! Questa signora invece tiene ancora duro, nonostante l’età.



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