Tutte faremmo una statua all’inventore del passeggino eppure, affezioni a parte, prima o poi arriva il giorno in cui si è costretti a chiuderlo per l’ultima volta. Un momento che dal punto di vista della comodità vorremmo che non arrivasse mai.
Ma provate ad entrare nello studio del pediatra con vostro figlio di 4 anni comodamente seduto là dentro. Se quel giorno non ne ha visti troppi ve lo dirà con gentilezza, altrimenti non farà nemmeno troppi giri di parole. Partirà con l’aggrottare la fronte, stringendo piano piano quasi tutti i muscoli del viso fino a quando non smettendola di fissare quel passeggino capirete di essere ormai agli sgoccioli. Di lì a pochi secondi vi metterà di fronte al fatto che il pupo ha già l’età giusta per andare da solo. State assecondando il suo lato pigro. Se siete indecisi su quale sia il momento giusto per non portarsi più dietro il passeggino non esitate a chiedere al vostro pediatra quando conviene farlo.
La risposta più frequente è che dai tre ai quattro anni i bimbi iniziano ad essere grandicelli per essere ancora portati a spasso senza che siano le loro gambine a condurli alla scoperta del mondo. E di tirarlo fuori soltanto in alcune utilissime occasioni: il giorno in cui vi viene in mente di fare una lunga gita a spasso per una nuova città (pigro o no cederà al secondo isolato e sareste costretti a portarlo a spalla), tutte le volte che le distanze da percorrere a piedi non sono adatte alla sua età.
Per il resto, niente scuse e attenuanti. Il momento di imprecare contro marciapiedi troppo stretti, saliscendi occupati, autobus senza pedana e strade piene di buche è quasi finito. A meno che non sia in arrivo il secondo bebè. Allora può entrare in scena il secondo aggeggio più comodo mai inventato: la pedana per passeggino da agganciare dietro per portare a spasso il più grande. Un salvavita se non volete rinunciare al piacere di andare a passeggio. Unico consiglio, armarsi di grande pazienza: se prima vi sembrava di vivere in una città nemica dei passeggini ora vedrete fugato ogni dubbio.
Un grazie a Viviana per il suo prezioso contributo!
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