Istintivamente le chiedevo:"A cosa pensi, amore?"A volte rispondeva: “A niente” in modo categorico, a voler sottolineare che a 5 anni non è tenuta a dirmi tutto, inconsapevole rivendicazione del sacrosanto diritto alla riservatezza. Io però volevo sapere a cosa pensava, sono affascinata dai pensieri dei bambini.
Poi è accaduto il contrario.
È stata lei a trovarmi distratta dai miei pensieri e incuriosita mi ha chiesto: “Mamma, a cosa pensi?”Quando ho avuto fra le mani questo albo, sembrava che fosse stato creato per me e per lei. Per aiutarci a trovare le parole giuste o solo la giusta immagine per esprimere i nostri pensieri.
“A che pensi?” di Laurent Moreau, edito da Orecchio acerbo è un albo che esplora la varietà dei pensieri umani: dai desideri alle preoccupazioni, dai bisogni ai sogni.
E' una carrellata di 19 ritratti di diverse persone che, apparentemente non hanno nulla in comune ma che, invece, alla fine dell'albo, si scopre essere vicini di casa o semplicemente passanti che ti passeggiano accanto."Per strada, c'è chi passeggia e chi si affretta. Ciascuno con i suoi pensieri, pesanti o leggeri. E tu a che pensi?"
È decisamente un albo che stimola l’intelligenza emotiva, dà un nome alle sequenze del nostro flusso di immaginazioni ed emozioni.
A noi piace perché ha delle illustrazioni ammalianti, linee essenziali che scrivono sui volti espressioni precise, colori pastello su carta opaca di spessore che al tatto sembra calda.
Ci piace perché le illustrazioni sono metafore visive delle emozioni molto efficaci. Maria è gelosa e nella testa ha un groviglio di serpenti. In effetti, come rendere meglio l'idea di un sentimento d'invidia serpeggiante e velenoso?
Elena, che ha bisogno di stare sola, ha nella testa l'immagine di se stessa a contemplare il mare (questa, per inciso, potrei essere io in certi momenti).
Ci piace perché è sorprendente col suo gioco di finestrelle che si aprono e rivelano quel che c’è dentro la testa.Aprire la finestrella è un gioco: proviamo a indovinare a cosa sta pensando questa donna…
Girare la finestrella è un esercizio di intelligenza emotiva.Aprire la finestrella per vedere cosa c’è dentro la testa è un gesto rivelatorio: fa prendere coscienza che dietro ogni volto ci sono una testa che pensa ed un cuore che pulsa e che dietro l’apparente espressione di ognuno c’è una profondità misteriosa, quella delle emozioni.L’albo su di noi ha un effetto rilassante, distende l’animo come se qualcuno ti stesse ascoltando empaticamente e con l’ascolto ti riconoscesse.
Bello bello!Che ne pensate?Ketty