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“A chi gioverebbe” di Enza Li Gioi: un palco di ben 12 attori ed un musicista al Teatro Le Salette, Roma

Creato il 23 dicembre 2014 da Alessiamocci

Il 21 dicembre 2014 al Teatro Le Salette di Roma, è andato in scena A chi gioverebbe?delitto e castigo in una casa di piacere, brillante vaudeville scritto da Enza Li Gioi.

La vicenda è ambientata nel 1957, a pochi mesi dall’approvazione della legge “Merlin” che sancisce la chiusura delle “case di tolleranza” e l’azione scenica si svolge nella “maison” della signora Gemma, pittoresca casa di piacere, popolata da ragazze avvenenti e gioviali, ognuna delle quali spicca per una caratteristica particolare.

La casa della signora Gemma, ex prostituta goriziana, (interpretata da Enza Li Gioi), pullula di dialetti e temperamenti che si incrociano: dalla giovane ragazza raffinata che si esprime spesso- e bene- attraverso il canto lirico  (Erika Kamese), passando per una verace e briosa prostituta romagnola (l’ottima Daniela Cavallini),  e tra le gag di una esilarante Emanuela Bolco, che veste finemente i panni di una signorina “toscana”.

A coronare l’atmosfera “caratteristica” della maison, una deliziosa ed insolente cameriera siciliana (Simona Sorbello), una prostituta “muta” ma capace di farsi notare (Damiana Ardito), un simpatico maggiordomo (Christian Antonioli) e un insolito pianista gobbo (interpretato dal bravo Francesco Paniccia).

L’allegro clima prenatalizio che regna nella “festosa” maison, viene interrotto dall’omicidio di una delle ragazze (l’eterea Maria Cristina Recupero) per mano di un noto politico: il delitto viene insabbiato dal cinico commissario La Face, interpretato da un convincente Giulio Pierotti,  amico dell’onorevole (i cui panni sono vestiti dal cantautore Giuseppe Cataldi).

Tuttavia le giovani prostitute e la signora Gemma, apparentemente convinte dell’opportunità di evitare uno scandalo che favorirebbe coloro che si battono per la chiusura delle case di tolleranza, meditano comunque una vendetta e la realizzano, in modo grottesco ed esilarante (con un epilogo imprevedibilmente tragico) e la collaborazione di un medico, assiduo frequentatore della “casa” (interpretato da Franco Dragotta).

Lo spettacolo, che vede la partecipazione simultanea sul palco di ben 12 attori e un musicista, ha la capacità di analizzare, con toni divertenti e vivaci e con una punta di satira, una realtà molto attuale e sempre presente: un modo assai poco “trasparente” di intendere la giustizia italiana.

L’ambientazione (anche se non odierna), pullula di costanti richiami alla nostra attualità e al nostro modo di “intendere la politica e le ragioni di “Stato”” (A chi gioverebbe infatti un simile scandalo in quel particolare momento se non ai moralisti che vogliono chiudere le Case?).

Il commissario La Face, ben interpretato da Pierotti, incarna perfettamente il senso dell’opportunità di una situazione “conveniente” che domina sulla giustizia e sulle ragioni etiche.

“A chi gioverebbe?”, puntando il dito su un annoso problema sociale, attraverso i toni scanzonati ed esilaranti della  commedia, riesce nell’obiettivo di strappare più di un sorriso al pubblico, lasciando inoltre nella mente dello spettatore il retrogusto amaro di una situazione immobile e stantia.

 

Written by Sarah Mataloni 

 


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