Un conto è far rispettare un'ordinanza, un altro il rispetto dovuto alle persone, soprattutto se minorenni. Il modo di intendere il proprio ruolo da parte di questo ispettore donna, rispetto a quello dei cittadini che le pagano lo stipendio, è tipico di una visione assolutistica e autoritaria e richiama alla mente la farsa dei tempi del Marchese del Grillo in cui, a seconda del censo, vi erano due trattamenti diversi "Perchè io so' io..e voi nun siete un cazzo". A quell'agente che ha pronunciato quelle parole vorrei ricordare che tutti i signori nessuno ai quali genericamente si riferiva, rivolgendosi alla zia del ragazzo prelevato, sono quelli che le pagano lo stipendio e che lo Stato non è una sua proprietà personale. Inoltre, sui metodi usati per trasferire il ragazzo, per fortuna che il giudice aveva scritto che, se del caso, ci si poteva avvalere
“dell’ausilio dei Servizi Sociali e della Forza Pubblica, da esplicarsi nelle forme più discrete e adeguate al caso”.