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A cosa giochiamo? Breve manuale di sopravvivenza per week-end casal

Da Wising
A cosa giochiamo? Breve manuale di sopravvivenza per week-end casalE' tornata la neve.
Quella sottile, che poi non si ferma, imbianca appena, bagna tutto.
A guardare le previsioni andrà avanti per tutto il fine settimana, per cui è bene attrezzarsi per giochi casalinghi.
Seguendo i vostri consigli mi darò alla caccia del kit dottore e kit pulizie; dopodichè ci piazzeremo fissi sul video di gangnam style (il delirio cresce e adesso vuole ballare anche la mattina appena alzati), ritaglieremo un foglio grandissimo su cui disegnare e speriamo di divertirci.
Stare in casa con un bimbo piccolo non è semplicissimo.
Non hanno ancora il senso del gioco inteso come azione duratura nel tempo, per cui ogni cosa perde d'interesse dopo circa 10 minuti e devi avere subito l'idea successiva, e poi un'altra e via così.
Non hanno, a questa età, ancora la pazienza di imparare come si fanno le cose, per cui o vengono bene subito o perdono l'attenzione e bisogna fare altro.
Fondamentale quindi è trovare giochi, attività, assolutamente alla loro portata, qualcosa che riescano a fare senza spazientirsi subito. Amano poi, gli under2, ripetere molte volte la cosa che piace. Che sia la gara di solletico, giocare a nascondino, pulire casa, ballare o ascoltare una canzone, bisogna essere pronti a ripetere e ripetere. Se poi il bambino, come spesso capita, è particolarmente attento è necessario ricordarsi esattamente gesti e parole: una piccola variazione nella ripetizione provoca smarrimento, domande che se espresse suonerebbero come "perchè cambi gioco? a me piaceva quello di prima".
Capita così di passare anche venti minuti a far finta di nascondersi dietro il divano per poi spuntare all'improvviso: a lui diverte l'effetto sorpresa, a me stupisce che l'effetto resti intatto anche alla cinquantesima volta. C'è sempre da imparare.
Altra cosa da tener ben presente è che nei terrible two la loro parola d'ordine è: faccioIO. Per cui mostrare come funziona qualcosa è più una perdita definitiva della loro attenzione che un'azione utile. Se invece accettiamo che avvenga il contrario, cioè sono loro che ci fanno vedere come si gioca a quella cosa lì e ci lasciamo guidare, ecco che avremo bimbi totalmente soddisfatti e contenti di essere alla guida della situazione. Certo, ti potrebbe capitare di dover passare qualche minuto a testa in giù, di dovere provare il sapore del Didò e anche di pitturarti la faccia di giallo: ma abbi pazienza, fuori nevica e sempre meglio la tua faccia del muro.
Per i genitori più avventurosi e incuranti del pavimento e delle pareti, il consiglio è quello di mettersi tutti insieme a impastare qualcosa: pizza, biscotti, una torta. In questo caso sappiate che poi la cucina andrà bonificata e troverete tracce di impasto ovunque, per i giorni successivi.
Per i più creativi, invece, il consiglio è quello di improvvisare uno spettacolo di pupazzi: far parlare tra loro calzini e peluche, strofinacci di cucina e posate animandoli con le mani ha sempre un buon risultato. Aspettatevi poi, però, che nei giorni successivi nessuna forchetta potrà essere usata o calzino infilato se prima non parlano come nel vostro spettacolo. I bimbi ricordano e amano le repliche: il vostro show potrebbe restare in cartellone parecchio tempo.
Altra cosa che diverte un bel po' è il travasare cose da una parte all'altra: Cigolino è il felicissimo proprietario di un vasetto pieno di pasta cruda e di vasetti vuoti. Spostare la pasta da uno all'altro è davvero cosa divertentissima, soprattutto per la parte che prevede il recupero della pasta da sotto il divano o il mobile della tv.
Poi, considerando che abbiamo bimbi digital native, da non sottovalutare è la potenza dell'ipad: ci sono app dedicate ai più piccoli con cui mi diverto anch'io, soprattutto quelle di filastrocche o disegni da colorare.
La TV è l'ancora di salvezza, non più di due ore al giorno però e possibilmente non consecutive (tanto il concetto di "consecutivo" è ancora alieno, per cui la raccomandazione è inutile).
Un uso meno passivo della tv è prendersi la briga di raccontare al bimbo la storia di ciò che si sta vedendo, aggiungendo particolari e narrazione. Si può anche decidere di togliere l'audio: in questo la modo la tv diventa un libro illustrato, figure su cui raccontare la storia che più preferiamo.
A Cigolino piace tanto quando ci sediamo insieme sul divano e io inizio a raccontare.
In tutto ciò infilateci anche una gita al supermercato o al centro commerciale; un paio di bagnetti più lunghi del solito con tutto uno stormo di paperette da far galleggiare nella vasca e vedrete che alla fine passa anche il week-end casalingo.
Voi con cosa giocate quando fuori non si può stare?
I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie.
Michel Eyquem de Montaigne (filososo e scrittore, Francia 1533-1592).

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