A cosa servono gli appelli?

Creato il 01 febbraio 2011 da Barbarabarbieri

Ho raccontato ieri dell’iniziativa Agenda Digitale, un appello rivolto da 100 promotori  e da subito  sottoscritto da 7500 italiani, che vuole riportare al centro della discussione politica il dibattito e l’impegno sulla tecnologia digitale,  dandosi  una prima dead line tra 100 giorni,  per verificare  che si tenga salda e vigile l’attenzione di tutti su questi argomenti,  che inequivocabilmente costituiscono la base per lo  sviluppo tecnologico e la  crescita economica del nostro paese.

Registro oggi alcuni commenti critici e alcune osservazioni sull’iniziativa .  Qualcuno sottolinea l’attivismo dei soliti noti  e  in effetti così è, ma mi vien da dire che tutte le battaglie hanno dei paladini che credendo fermamente in certi principi e ponendosi dei traguardi hanno una visione a lungo termine e una determinazione a perseguire determinati obiettivi , che consente a tutti noi di  focalizzarli meglio. Un’altra obiezione è relativa ai costi di questa operazione, obiezione  che io trovo legittima, ma se evidenziamo una necessità e la riteniamo una priorità  per il nostro futuro,  questo dovrebbe anche servire  ad aiutarci a programmare quantificare e organizzare  i costi di questa operazione, che evidentemente riteniamo indispensabili.  Un’ultima obiezione è relativa al fatto che questi appelli sono suggestivi,  altamente emotivi,  toccano le corde del nostro orgoglio nazionale, alimentano il  desiderio profondo di vedere il nostro paese ancora una volta competitivo e allineato al resto del mondo nel cogliere le sfide del futuro, ma all’atto pratico poi risultano improduttivi e poco realistici.  Focalizzare un obiettivo,  dare voce e parole ad un desiderio ed esprimere con chiarezza e determinazione una volontà io non credo affatto che sia un esercizio inutile e vorrei definitivamente rispondere a questa ultima obiezione con una citazione di  Antoine de Saint-Exupéry: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.”

Barbara Barbieri,  1 febbraio 2011
Antoine de Saint-Exupéry


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