di Rina Brundu.
Premessa: scrivo questa nota dopo averci molto riflettuto. Scrivo questa nota in un momento in cui – come diversi dei partecipanti a questo blog sanno – una persona a me molto cara sta male. Non una persona qualunque ma quella più importante, quella che ha modellato la mia vita e l’ha resa a suo modo speciale. Diversa. Scrivo questo pezzo in un momento difficile per infiniti motivi – spesso infatti non è solo una malattia a creare difficoltà ma anche l’idiozia, la cattiveria o la meschinità, l’ignoranza, sovente ai limiti del credibile, che si può incontrare nel nostro cammino quando si percorrono le strade del mondo. Mi sono quindi chiesta se non sarebbe stato il caso di chiudere il blog, almeno per un certo periodo, ma la risposta è stata: NO! Credo infatti che sia proprio nella difficoltà che noi dobbiamo mostrare chi siamo, è proprio quando si incontra la disonestà combatterla con l’onestà, quando si incontra l’ignoranza combatterla con ogni mezzo disponibile, perché così, solo così, con la forza, con il coraggio e con la determinazione a non arrenderci mai che si può rendere maggiore onore a chi ci ama, anche quando non può sentirci. Questo pezzo breve è dunque dedicato a questa persona speciale con tutto l’amore che io non potrò mai esprimergli a parole e che vive dentro di me come un oceano senza fondo, come una volta celeste infinita illuminata di ogni luce di stella che da miliardi di anni rende magica ciascuna notte ai piedi della mia Grande Montagna.
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Non sono molte le persone che ho conosciuto virtualmente che ho poi invitato a casa mia. Ho infatti un metro di valutazione molto severo e riuscire, per chiunque, a soddisfare le mie aspettative non è cosa facile. Di sicuro, il 2 Ottobre scorso (lo stesso storico giorno in cui Silvio Berlusconi è stato messo all’angolo dalla determinazione del suo segretario di partito), c’è riuscito il professor Massimo Pittau quando – mercé la disponibilità di Gavino Puggioni, il quale si è fatto carico di accompagnare il professore – si è preso la briga di attraversare mezza Sardegna per venirmi a trovare, di fatto trasformando quella particolare giornata in a day to remember anche per me.
Non voglio e non desidero riportare qui il dettaglio di una occasione privata, ma dato lo spessore del personaggio e la sua visibilità mi fa piacere in questa occasione testimoniare direttamente lo spirito straordinario che ho incontrato il 2 ottobre, la cui vitalità non è minimamente intaccata dal passaggio del tempo. Massimo Pittau è infatti esattamente come si è mostrato all along in questo blog attraverso i suoi scritti, i suoi articoli, i suoi commenti: knowledgeable, presente, informato, dotato di un senso dell’umorismo che fa la differenza, tosto, clever, attivo, determinato. Ricordare insieme a lui – in una lunga video intervista che mi ha voluto concedere e di cui magari si potrà parlare in altro tempo – la Nuoro della sua infanzia, la Nuoro deleddiana e montanelliana, la Nuoro fascista e post-fascista è stato un momento che ha fatto una differenza.
Per tutto questo, per la cortesia, la cavalleria, le tante buone parole vorrei semplicermente cogliere il momento per dirgli… grazie!
PS: E grazie, Gavino.
Featured image, Massimo Pittau, Rina Brundu (2 Ottobre 2013).
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