Questa storia ha diverse morali, tutte meritevoli di un approfondimento. La prima riguarda la “gerarchia” degli sport, che non dovrebbe esistere o quanto meno tenere conto di diversi fattori. E’ chiaro che il comune di Desio ha destinato il PalaDesio al basket perché economicamente conveniente e perché da quelle parti la pallacanestro vanta sicuramente maggior seguito della ritmica. Insomma una valutazione di carattere economico e sociale, per certi versi condivisibile. Se però guardiamo la questione dalla prospettiva olimpica, allora cambia tutto: il basket (meno che mai la squadra di Desio) non ha alcuna possibilità di portare onore allo sport italiano a Londra, la Ginnastica Ritmica, come ricorda anche il comunicato stampa, si.
Cosa conta di più: i numeri o il prestigio? Fermo restando che si potrebbe trovare una soluzione indolore per entrambi, il problema, dal punto di vista “filosofico” resta. Questo blog è nato con la speranza di dare evidenza a sport considerati minori, perché meno seguiti dai media, meno praticati e sicuramente meno ricchi. Ma sport in grado di portare prestigio e arricchire culturalmente le comunità di riferimento. Potrebbe apparire evidente una predilezione per la Ritmica, in questo duello nei confronti della Pallacanestro Desio, ma non è proprio così. Mi sembra strano che a livello di preparazione olimpica ci si affezioni in modo così rigido ad una struttura. Le capacità e gli sforzi di una Federazione, per quanto piccoli, dovrebbero essere quelli di garantire il massimo livello di preparazione in una qualsiasi parte del paese, fatte salve le garanzie tecniche. Ora non credo che solo Desio sia in grado di garantire questo alle nostre atlete. Mentre mi sembra più scontato l’utilizzo dell’impianto da parte della squadra del posto, legata al territorio e impossibilitata ad andare altrove. Insomma possibile che non esiste un altro centro di preparazione olimpica per la Ritmica in Italia in grado di garantire come Desio?
Sicuramente in questa storia perde il comune di Desio, non in grado di assicurare strutture alla pratica sportiva per quanti fanno riferimento ad esso. Incapace soprattutto di valorizzare l’attività della Nazionale italiana di Ritmica, una delle più vincenti della storia di questo sport. E’ più facile dare al pubblico quello che vuole (basket) piuttosto che costruire una corretta strategia di comunicazione e promozione dei propri talenti.
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COMUNICATO STAMPA – Le Farfalle della Ritmica, campionesse del Mondo, sfrattate dal Comune di Desio per far posto alle partite di Eurolega della Pallacanestro Cantù. Nella stagione più importante, quella di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Londra 2012 la Squadra iridata azzurra dovrà dividere con il Basket il PalaDesio di Largo Atleti Azzurri, Centro Tecnico Federale dei piccoli attrezzi per il quale la Federazione Ginnastica d’Italia paga un regolare contratto dal 2001. Il presidente Riccardo Agabio lancia un grido d’allarme, dopo che il neo Sindaco l’Ing. Roberto Corti ha disatteso le promesse fatte davanti alle telecamere di Rai Sport in occasione del Gala del 15 giugno scorso, ufficializzando, ieri, l’accordo con Cantù: “Volevamo investire su Desio, ampliando la struttura e facendola diventare la casa della Ritmica – conclude il prof. Agabio. Adesso siamo costretti a riconsiderare tutto e magari a lasciare, dopo tanti anni, la sede brianzola”. Anche la Santoni e compagne, in ritiro estivo a Follonica, sono disorientate: “Per l’esattezza ci sentiamo defraudate – spiega l’allenatrice Emanuela Maccarani – dopo tutto ciò che abbiamo dato all’Italia e a Desio, che per merito nostro è conosciuta in tutto il Mondo. La Ritmica è uno sport che si basa su certi meccanismi e sulla programmazione. La precarietà per noi è devastante”.
La Bennet Pallacanestro Cantù torna in Eurolega dopo 18 anni e a farne le spese è la Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica, che nel frattempo ha vinto un argento olimpico ad Atene e 4 titoli iridati. Il club dell’Ing. Anna Cremascoli, infatti, ha scelto di disputare le proprie gare casalinghe al PalaDesio, sede storica di allenamento delle ragazze di Emanuela Maccarani, attualmente a Follonica in preparazione dei Mondiali di Montpellier, dove si presenteranno il 24 settembre per difendere il doppio titolo mondiale di Mosca e Miè.
“E non solo – precisa il prof. Agabio, che il 26 luglio scorso ha scritto una lettera al Sindaco di Desio, rimasta attualmente senza risposta – In Francia la Santoni e compagne si giocano il pass per Londra 2012. Mi chiedo con quale spirito possano avvicinarsi a questa competizione sapendo che dal prossimo ottobre non potranno più disporre in esclusiva di quella che era diventata la loro casa”.
Proprio così, nella prossima stagione, l’impianto di Desio sarà disponibile a mezzo servizio, con enormi disagi per smontare e montare la pedana di Ritmica in occasione delle 5 competizioni interne dell’NGC Cantù, rispettivamente contro lo Sluc Nancy Basket (19 ottobre), il Bizkaia Bilbao Basket (3 novembre), l’Olympiacos Pireo (9 novembre), il Caja Laboral (30 novembre) e il Fenerbahce Instanbul (22 dicembre).
“Pur giocando il mercoledì – riprende il Presidente FGI, che in qualità di Vice Presidente Vicario del CONI ha informato della situazione i vertici del Foro Italico, evidenziando i rischi connessi alla corretta preparazione olimpica della Squadra - l’Impianto sarebbe impraticabile il giorno prima e quello seguente, proprio per gli inevitabili adattamenti logistici di sport che hanno esigenze tecniche diverse. Siamo felici del ritorno in Europa di Cantù, ma al tempo stesso, amareggiati per la decisione dell’amministrazione locale, la quale ha forse sottovalutato il danno causato alla Ginnastica Ritmica. E, in particolare, ad un gruppo che negli anni ha portato prestigio a Desio e all’Italia intera”.
Proprio il neo Sindaco desiano, l’Ing. Roberto Corti, il 15 giugno scorso, durante il saluto nel Golden Butterfly aveva dato ampie garanzie alla Squadra, davanti a circa duemila suoi concittadini. “Desio ospita le farfalle d’oro con grande orgoglio da 11 anni e ce ne saranno molti anni perché il Comune non ha certo intenzione di abdicare. Anzi, ha voglia e volontà di raddoppiare, perché credo che ormai la Ginnastica Ritmica di livello mondiale abbia preso casa a Desio. Vi posso dire che da parte dell’Amministrazione che si è appena insediata ci sarà nei confronti di questo bellissimo sport l’attenzione dovuta e l’impegno affinché il connubio tra la Ritmica e Desio divenga inscindibile. L’ho detto davanti ad un bel po’ di persone e quindi non posso rimangiarmelo”.
La Federazione, che paga un regolare contratto di affitto del PalaDesio per svolgere il raduno collegiale permanente con la Squadra nazionale – le ginnaste vivono lì, mediamente, otto mesi l’anno, allenandosi e studiando privatamente presso quello che è, a tutti gli effetti, il Centro Tecnico Federale dei piccoli attrezzi azzurri – aveva in cantiere un progetto di ampliamento, con la costruzione di una nuova struttura dedicata, a fianco del Palasport di largo Azzurri d’Italia.
“Alla luce di quanto sta accadendo adesso – conclude il Presidente Agabio lanciando un grido di allarme – saremo costretti, con grande rammarico, a riconsiderare tutto. Non possiamo certo investire i soldi del finanziamento Coni, soprattutto in questo periodo di austerità, in una sede traballante. Se Desio non ci permette di proseguire il nostro rapporto con la serenità che meritiamo dovremo cercare altre soluzioni”.
Dello stesso avviso la prof.ssa Emanuela Maccarani, l’allenatrice di questa squadra pluripremiata, che tutto il Mondo ci invidia: “La Ritmica è una disciplina che si basa sulla ripetitività di certi meccanismi di gruppo. L’attività va programmata per tempo e la continuità degli allenamenti è fondamentale per raggiungere il sincronismo d’insieme. La nostra quotidianità è fatta di 8 ore di lavoro al giorno, non possiamo stravolgere tutto. Già in passato, per venire incontro alle esigenze del Comune, ci siamo saltuariamente spostate. Gerenzano, ad esempio, ci ha accolto in qualche occasione, ma avendo un fondo di cemento armato l’impianto in provincia di Varese, alla lunga può creare problemi fisici e infortuni. E poi è anche una questione di principio. Le ragazze si sentono defraudate, dopo tutto ciò che hanno dato al Paese. Almeno nell’anno olimpico pensavano di potersi concentrare al meglio”.
Insomma, oltre al danno la beffa. Quando ancora non si è spenta la polemica tra la Libertas Vercelli, costretta a sloggiare in fretta e in furia dai locali dello stadio Silvio Piola di Novara, in seguito alla promozione in A della squadra di calcio, con il Campione Italiano di Ginnastica Artistica Enrico Pozzo in grande difficoltà nel preparare i Mondiali, anch’essi qualificanti, di Tokyo del prossimo ottobre, arriva adesso un’altra tegola, conseguenza, senza nulla togliere ai meriti della Bennet Pallacanestro Cantù, dell’annosa carenza d’impianti di cui soffre l’Italia.
Questa volta però non può e non deve essere la Ginnastica a pagarne lo scotto. (com stampa)
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