
[...vorrei naufragarti dentro
sperando all'apice nascano
nuove plasie d'insieme;
ti ho sentito penetrarmi carni dolenti
ti ho sentito tra le cosce, tra le dita, fra i seni. delle ombre abbiamo fatto bastioni di rose
e dentro ci siamo rifugiati...] II ora riposo la mia rabbia sui suoni cari
al mio leggerti in frammenti
di parole ancora vive al monitor:
sequenze di umori bevuti al flusso dell'oceano, mentre il buio mi regge come una grande mano.
deformo il sorriso in un chiocciare da strega
pensando che non c'è mai abbastanza vita,
che presto le mie tasche saranno vuote di giorni
e di quel ruggire che manda in pezzi il cielo.
