A-england Tristram

Creato il 11 marzo 2012 da Goldfrancine

In questa pigra domenica di Marzo facciamo contenta Elena dando spazio ad un gioiello dell’A-england. Sì, avete indovinato. Sto parlando di Tristam.

Tristram, Lancelot e Galahad sono stati i primi 3 smalti della A-england che ho acquistato, poco prima di Natale. Sì, mi sono fatta un regalino da sola. Pensavo che Lancelot sarebbe stato il mio preferonissimo, sia per una questione sentimentale (un giorno vi parlerò della mia quasi tesi sul Lancelot en prose) sia per un colore quasi nero, invece il cuore me l’ha rapito Tristram. E senza filtro alcuno, signore e signori. Tranquilli. Non spenderò questo spazio per narrarvi la sfortunata storia d’amore del maloinconico Tristano per la splendida Isotta. Per maggiori referenze, andate in biblioteca oppure cliccate qui se siete pigri.

Si tratta di un blu scuro, con un leggero effetto olografico. Ho detto “leggero”. Non aspettatevi un iridescente arcobaleno di colori sulle unghie, ma solo un lieve gioco di luce. Ho provato a scattare le fotografie in diverse condizioni, ma la mia povera macchina fotografica non riesce a rendere l’effetto appieno. Vogliate scure anche la voragine sull’unghia dell’anulare, ma è dovuta ad un dislivello del gel sottostante; purtroppo, la manicurista non si era accorta di aver lasciato un avvallamento. Vigilerò più attentamente.
La stesura è ottima. Il pennello è di facile manovrabilità, le setole non scappano a detsra e amnaca e la lunghezza dell’impugnatura permette di passare il colore in un’unica soluzione. Quelle che vedete sono due mani, sul ridge filler della OPI (la sua ultima, gloriosa, apparizione). Consiglio di passare una prima mano leggera, tanto per segnare i confini dell’unghia, lasciar asciugare e passare la seconda mano. Non caricate troppo il pennello e tiratelo fino alla fine dell’unghia. Non c’è niente di più orrendo di uno smalto scuro con le punte chiare! La durata è all’incirca attorno ai 5 giorni. Mi stufo prima io, non tanto per questo colore – io <3 il blu – quanto perché diventa difficile vestirsi di blu per più di cinque giorni di seguito. Le foto sono state scattate il 4 Febbraio, in occasione della prima nevicata a Roma (sì,quella micidiale che si è messa in tasca la Città Eterna senza nemmeno chiedere scusa), così da far apparire ancora più vivo l'effetto olografico.
Ma adesso basta alle ciance e via libera alle foto!


Il colore sembra più aggressivo di quanto non sia in realtà. Lo possiamo sfoggiare sia a scuola che in ufficio, perché è scuro e discreto e veste la mano senza impegno eccessivo. Trovo che questo genere di colori sia anche perfetto per quando si avvicina l’appuntamento per il ritocco gel e la distanza tra la copertura e l’unghia nuova è troppo ampia da poterla camuffare con una lacca (le lacche non perdonano, ragazze). In questo caso, paradosslamente, è meglio optare per qualcosa di colorato, uno smalto olografico, uno perlato, un finish glitter o con gli sparkle. Credetemi, lo scalino si noterà di meno. Riscite a vedere il mio?
Vi lascio con una canzone che Bruce Springsteen scrisse e donò a Patti Smith tanti anni fa, e che si presta meravigliosamente al nostro Tristram.

«bele amie, si est de nus:
ne vus sanz mei, ne mei sanz vus!»

Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo



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