Scrive l'ABI:
"A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta, le sofferenze lorde sono risultate a febbraio 2014 pari a 162 miliardi, da 160,4 miliardi di gennaio". E' quanto si legge nel Rapporto mensile dell'Abi.
Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è dell'8,5% a febbraio, livello questo che non veniva toccato dal dicembre del 1998 (6,5% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 14,4% per i piccoli operatori economici (12,1% a febbraio 2013; 7,1% a fine 2007), il 13,7% per le imprese (9,9% un anno prima: 3,6% a fine 2007) ed il 6,4% per le famiglie consumatrici (5,8% a febbraio 2013; 2,9% a fine 2007).
Se si considerano le sofferenze nette, si registra una riduzione dai 79,2 miliardi di euro di gennaio ai 78,2 miliardi di febbraio, a seguito di operazioni di cessione di prestiti in sofferenza. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è quindi in diminuzione: 4,27% a febbraio dal 4,31% di gennaio 2014 (3,23% a febbraio 2013; 0,86%, prima dell'inizio della crisi).
Sullo stesso rapporto si legge che i prestiti al settore privato, negli ultimi 2 anni, si cono contratti di circa 100 miliardi di euro.
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