Licini nasce a Monte Vidon Corrado il 22 marzo 1894 e qui muore l’11 ottobre 1958. Artista dalla personalità eclettica, dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, si lascia catturare subito dalle avanguardie del tempo, per cui diventa un assiduo frequentatore dei salotti culturali francesi, dove fa amicizia con Modigliani. Le sue opere trovano immediato consenso tanto che vengono esposte a tre “Salons d’Automne” e a tre “Salons des Indipéndants”, nonché a una mostra di pittori italiani a Parigi organizzata da Mario Tozzi. Spirito ribelle e solitario a Bologna era diventato amico per la pelle di Giorgio Morandi.
Disse di sè: "Sono diventato un angelo abbastanza ribelle, con la coda, e qualche volta mi diverto a morderla questa coda".
Giuseppe Marchiori, nel 1935, recensendo la personale di Osvaldo Licini al Milione di Milano, fu il primo a notarne l'affinità con Giorgio Morandi. Eppure a quel tempo appariva incolmabile la distanza fra i due ex compagni d'Accademia a Bologna.
E' terminata da pochi giorni un' interessante mostra a Fermo, la quale basandosi su nuove ricerche storico-documentarie, approfondisce il rapporto artistico e umano che per quasi cinquant’anni, fra alti e bassi di comprensione e di condivisione, ha unito i due artisti, protagonisti dell’arte italiana del XX secolo, diversi per scelte linguistiche e modalità espressive ma in piena sintonia sul piano del metodo e delle fondamentali scelte di poetica.
Allora appurato della sintonia poetica fra Licini e Morandi, appurato l' amicizia e l' ispirazione fra Licini e Modigliani,appurato gli studi su Firenze e su Cezanne di Morandi e di Modì, ecco che la mia intuizione di vicinanza fra Modigliani e Morandi non è del tutto sbagliata.
Inoltre esiste un autoritratto di Licini che vi sfido a non scambiare per un ritratto tipico di Modigliani.
immagine di Teoderica