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A Filiano tradizione coniugata al buonumore

Creato il 17 ottobre 2012 da Ecodibasilicata

Presentazione del volume “Poesia e Proverbi in dialetto aviglianese” di Donato Imbrenda. Il dialetto come cultura, come identità da preservare e sulla quale investire, è il tema al centro dell’ultima iniziativa della Pro Loco di Filiano, sempre in prima linea per la valorizzazione del patrimonio culturale locale.

Domenica 21 ottobre 2012 alle ore 18:00 presso il Centro sociale “Prof. G. Lorusso” in Filiano, in un incontro con il poeta in vernacolo Donato Imbrenda verrà presentato il suo ultimo volume “Poesia e Proverbi in dialetto aviglianese”.

Donato Imbrenda, nato ad Avigliano nel 1940, è un personaggio dai molteplici interessi che spaziano dalla poesia alla ricerca storica. Scrive poesie da tanti anni per la conservazione della “lingua aviglianese”, non solo intesa come dialetto ma come usanze, costumi e tradizioni ereditate dai propri avi.

“L’importanza del dialetto, sta nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e verace della gente e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve andare perduta. – dichiara Vito Sabia, Responsabile della Biblioteca comunale di Filiano e curatore dell’iniziativa – Il dialetto possiede una forza espressiva e descrittiva genuina che scaturisce dal suo verismo; lo strumento che meglio esprime sentimenti, valori, culture, speranze, con cui ripercorrere i sentieri della memoria drasticamente inquinati dalla frenetica vita moderna. Questo è quanto succede anche con il dialetto aviglianese: memoria che non va dimenticata.”

Oltre ai versi di Imbrenda, “Poesia e Proverbi in dialetto aviglianese” raccoglie anche mappe storiche e 600 proverbi aviglianesi che Vito De Filippo, Presidente della Regione Basilicata, definisce “un autentico affresco delle credenze e della saggezza di una società rurale ormai fortemente contaminata dagli effetti della globalizzazione”.

Vi troviamo anche il pamphlet intitolato “Lo spirito del dispotismo”, manoscritto dell’illuminista e sacerdote giacobino Paolo Morlino (Avigliano 1767-Parigi 1830), morto esule per scappare dalla reazione borbonica di Ferdinando II.

L’iniziativa è promossa dalla Pro Loco di Filiano, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Filiano e con il patrocinio del Comune di Filiano, nell’ambito delle manifestazioni per il 25° anniversario della Costituzione della Pro Loco di Filiano.

Interverranno all’incontro: Giusi Macchia (Vicepresidente Pro Loco di Filiano), Nicola Martinelli (Presidente Pro Loco di Filiano), Giuseppe Nella (Sindaco di Filiano), Donato Salvatore (Commissario Consorzio Industriale di Potenza) e Franco Sabia (Direttore Biblioteca Nazionale di Potenza). Sarà presente l’autore.

Nicola Martinelli

 

A Filiano tradizione coniugata al buonumore


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