Spesso ci siamo agganciati al tema, o all’ospite, della manifestazione in concomitanza della quale la rivista è uscita. E il numero autunnale lo abbiamo sempre presentato a Lucca Comics & Games. Uso la prima persona plurale ma dovrei usare la terza, visto che l’unica volta che sono andata alla manifestazione lucchese ancora non facevo parte della redazione di FantasyMagazine, ma pazienza. Il numero viene presentato lì. Il tema del numero 8 erano Andrzej Sapkowski e Thor. Sapkowski l’ho lasciato ad altri redattori che lo amano più di me, credo che Francesco Coppola potrebbe diventare aggressivo se gli dicessimo che lui non può scrivere su Sapkowski mentre Cristina Donati ha un’ottima conoscenza di fiabe e folklore. C’è un altro articolo in quello speciale, ed è sul videogioco. Argomento su cui sono assolutamente impreparata. Giusto per intenderci l’ultima cosa a cui ho giocato, anni fa, è stato Tetris, perciò un articolo sui videogiochi non fa per me. Neppure un articolo sui videogiochi basati sulle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Vero, conosco i romanzi di George R.R. Martin piuttosto bene, ma appena si parla di supporti o di caratteristiche tecniche è come se il discorso venisse fatto in un’altra lingua. Russo o cinese, per quanto ne capisco.
L’altro argomento era Thor, il che mi ricorda che devo ancora leggere American Gods di Neil Gaiman. Maria Cristina Calabrese si è occupata della mitologia, l’unico aspetto in cui io avrei potuto dare il mio contributo, e la prima ipotesi che mi era venuta in mente non andava bene. Nella Ruota del Tempo di Robert Jordan e nella Trilogia di Fionavar di Guy Gavriel Kay i riferimenti più affascinanti sono legati a Odino, non a Thor. Prima o poi dovrò scriverne comunque, uno dei millemila articoli che ho in mente da anni. Non è che qualcuno ha una giratempo da prestarmi? Prometto che ne farei buon uso.
Ho finito per scrivere Quando gli dei percorrono la Terra, un articolo su alcuni modi in cui sono presentate le figure divine nei romanzi fantasy. Alcuni, perché il tema è enorme. Poi, quasi fuori tempo massimo, mi è venuta in mente un’altra cosa. Lucca Comics & Games è una manifestazione di fumetti e giochi, giusto? Escludiamo i giochi per ignoranza mia, restano i fumetti. C’era modo di provare a vendere qualche copia in più del giornale puntando sul pubblico locale? Forse parlando di fumetti, e chi è l’autore fantasy che vende di più in questo momento? Indovinato, George R.R. Martin, che guarda caso io conosco giusto un po’.
I fumetti basati sulle opere di Martin erano davvero tanti, così io mi sono messa a fare ricerche e ho scoperto un bel po’ di cose che non sospettavo minimamente. Fumetti di cui non conoscevo l’esistenza (di uno ho trovato praticamente il solo titolo) e tante notizie affascinanti, tutta roba che ho fatto confluire in George R.R. Martin dalla narrativa ai graphic novel.
Naturalmente la mia breve introduzione è diventata un testo lunghissimo, perciò del lungo articolo che volevo postarvi per ora metto solo una piccola parte. Il resto arriverà nei prossimi giorni.
Può darsi che sia stato a causa di questa passione giovanile che Martin abbia sempre accettato di buon grado che dalle sue opere venissero realizzate dei graphic novel. Il primo adattamento, come raccontiamo nell’ottavo numero di Effemme in un lungo articolo dedicato a tutti i fumetti in qualche modo legati alle opere di Martin, è del 1987, e riguarda I re di sabbia, un racconto di otto anni prima già vincitore dei premi Hugo e Nebula. Negli anni ne sono arrivati numerosi altri, compreso quello di Fevre Dream (Il battello del delirio) di cui FantasyMagazine ha pubblicato un’anteprima:
http://www.fantasymagazine.it/anteprime/18218/fevre-dream/
L’adattamento più famoso comunque è quello di A Game of Thrones, trasposizione del primo romanzo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, cosa di cui inizierò a parlarvi domani.