Sandkings, sceneggiato da Doug Moench e Neal McPheeters e illustrato da Neal McPheeters e Pat Broderick. Graphic novel tratto dall'omonimo racconto ( I re di sabbia in italiano) mai tradotto.
Il cavaliere errante ( The Hedge Knight), adattato da Ben Avery e illustrato da Mike S. Miller. Basato sul primo dei racconti incentrati su Dunk ed Egg e ambientati una novantina d'anni prima di Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Tradotto in italiano da Italycomics. Sceneggiato bene e disegnato bene, un ottimo fumetto.
Spada giurata ( The Sworn Sword). adattato da Ben Avery e illustrato da Mike S. Miller. Basato sul secondo dei racconti incentrati su Dunk ed Egg, anche lui tradotto da Italycomics. Disegni rifiniti un filo meno ma comunque un bel fumetto.
The Mystery Knight. Basato sul terzo racconto incentrato su Dunk ed Egg. Attualmente in fase di lavorazione con l'adattamento di Ben Avery e le illustrazioni di Mike S. Miller.
A Game of Thrones, adattato da Daniel Abraham e disegnato da Tommy Patterson. Basato sull'omonimo romanzo e tradotto da Italycomics. Ne parlerò più in basso.
Wild Cards, ideato da Lewis Shiner e illustrato da diversi artisti. Graphic novel che comprende quattro storie originali dell'universo Wild Cards, mai tradotto in italiano.
Wild Cards. The Hard Call, ideato da Daniel Abraham e illustrato da Eric Battle. Mai tradotto.
In the House of Worm, sceneggiato da Jon J. Miller e illustrato da Ivan Rodriguez. La traduzione con il titolo Nella casa del verme è prevista a breve per la casa editrice Panini Comics.
Doorways, illustrato da Martin Martino. In questo caso non c'è uno sceneggiatore perché questa storia è nata già come una sceneggiatura, anche se avrebbe dovuto diventare una serie televisiva. Lo sceneggiatore quindi è lo stesso George R.R. Martin. Una versione diversa della storia (sostanzialmente uguale nella prima metà e molto diversa poi) è stata pubblicata in Dreamsongs, e prima o poi mi deciderò a leggerla. Certo se Mondadori si degnasse di tradurre Doorways in I canti del sogno mi faciliterebbe la vita. C'è qualche salto, ogni tanto ho sentito il bisogno di qualche tavola in pù che mi spiegasse quanto stava accadendo e che facesse scorrere meglio la storia ma sostanzialmente mi è piaciuto.
Meathouse Man, basato su L'uomo da carneteca e sceneggiato e illustrato da Raya Golden. Questo mi sa che non lo leggo nemmeno se lo traducono, mi fa troppa paura, tanto è vero che non ho letto neppure il racconto.
Com'è? Brutto come all'inizio, purtroppo dopo tutti i soldi spesi e le pagine lette la mia opinione non è migliorata. Il graphic novel segue la trama del romanzo in modo abbastanza fedele, molto più fedele di quanto non faccia la serie televisiva Il trono di spade, però qui davvero si sente una storia che procede a scatti. Abraham ha avuto a disposizione troppe poche tavole per la densità della storia, avrebbe dovuto fare didascalie più grandi e più frequenti, e questo avrebbe appesantito il fumetto. Forse semplicemente Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono una saga troppo densa perché possa essere adattata bene. Con Il cavaliere errante, che è una storia più leggera e con molti meno retroscena, le cose sono andate meglio, mi sa che è proprio un problema di quante cose ci sono sotto la superficie di questi romanzi. Non aiuta la traduzione, anche se Paolo Accolti Gil ha scelto di rimanere fedele alle diciture originali. Però dopo anni in cui ho letto di Grande Inverno mi fa effetto leggere che quel castello si chiama Winterfell. Lo so che è il nome che gli ha dato Martin, ma se leggo Winterfell mentre leggo un romanzo in inglese, o un articolo in inglese sulla saga non è un problema. Il problema nasce quando sto leggendo in italiano e mi trovo un nome in inglese. In quel momento la mia sospensione d'incredulità crolla... beh, come un castello di neve abbattuto a colpi di bambolotto da un bambino viziato, e ogni allusione non è puramente casuale.
Non credo che leggerò Fevre Dream, mi sono piaciuti Il cavaliere errante, Spada giurata e Doorways, devo ancora decidere cosa fare con Skin Trade e ho trovato particolarmente brutto A Game of Thrones, che ho masochisticamente letto fino alla fine. Speriamo in bene per gli altri graphic novel.