A gennaio i lavori nell'orto
Se il gelo non ha indurito il terreno, l'ortolano può procedere al dissodamento delle aiuole destinate a ricevere le seminagioni primaverili.
Si darà cura di sistemare i fossi di scolo, ammucchiare nell'orto il concime, cui aggiungerà lo espurgo del fossi, e di provvedere alla rimondatura e rassettamento delle siepi.
In questo mese, in cui le culture ortive richiedono poco lavoro, l'ortolano ne approfitterà per fare qualche ammendamento al terreno; così, a seconda dello esigenze delle coltivazioni che intende intraprendere, può
mescolare alla terra dei correttivi, e modificarne, conseguentemente, la consistenza. Se il terreno fosse troppo umido, potrà mediante una razionale rete di canali, rendere più agevole lo smaltimento dell'eccesso di umidità.
Se l'orto è circondato da muri, lungo i muri, preferibilmente quelli esposti a mezzodì, si dispone il terreno a costiere; con le quali si viene a dare a quei tratti di terreno una certa inclinazione che, senza dubbio, ne migliora l'esposizione.
Si preparano i letti caldi, cassoni per colture forzate, e si ammanniscono terricciati. In ultimo, l'ortolano diligente deve provvedere a riparare e a mantenere sempre in buon assetto tutti gli strumenti da lavoro.
Nei paesi meridionali, così in costiere e in siti ben esposti, comincia la semina dei piselli primaticci, delle fave, degli spinaci, delle lattughe, dei ravanelli, delle rape, del prezzemolo, delle cipolle.
Si seminano su letto caldo carote precoci pomodori, cedriuoli, cocomeri, poponi, avendo poi cura di riparare, con apposite coperture, le piantine, e difenderle, in tal guisa, dai rigori dell'inverno.
Nei luoghi caldi, si trapiantano cavoli primaticci, cavolfiori, cipolle.
Si concimano in copertura le asparagiaie e si forzano le fragole.
Si raccolgono i cardi, i porri, i sedani, gli spinaci, i cavoli, le carote, le lattughe d'inverno, i finocchi.
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