A grotta della monaca con gli archeologi

Dopo 18 anni di ricerche speleo-archeologiche, il sito calabrese di Grotta della Monaca apre le sue meraviglie sotterranee al pubblico, anche se in forme turistiche alternative e in qualche modo ecocompatibili. La cavità è nota per aver svolto nella preistoria un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento di minerali metallici di ferro e rame. Più tardi questa “miniera atipica” si è trasformata in sepolcreto ipogeo, giungendo ad ospitare, nel corso della media età del Bronzo, circa 100 inumati. L’inserimento del giacimento archeologico tra i circa 150 attrattori culturali della Regione Calabria ha permesso l’avvio di progetti, in parte già in fase di attuazione, che porteranno alla creazione di un centro visita e di un museo archeologico a Sant’Agata di Esaro (Cosenza), il comune nel cui territorio ricade il sistema sotterraneo.
In tutti i weekend di agosto 2015 gli archeologi dell’Università di Bari (che hanno indagato il sito su concessione ministeriale), insieme agli speleologi del CRS “Enzo dei Medici” (che hanno effettuato le prime scoperte nella cavità), guideranno gruppi di visitatori alla conoscenza della grotta e del suo giacimento archeologico. Tutti coloro che si iscriveranno alle escursioni sotterranee riceveranno materiale editoriale informativo sull’archeologia della cavità.

Per maggiori informazioni e per iscrizioni: http://www.enzodeimedici.it/eventi/a-grotta-della-monaca-con-gli-archeologi/