‘A guantiera, perché si dice così? Scopriamolo insieme

Creato il 02 marzo 2015 da Vesuviolive

Vi siete mai chiesti da dove derivi la parola “guantiera”? Se si tratta di un termine esclusivamente napoletano o anche della lingua italiana?

Innanzitutto bisogna chiarire che si tratta di un termine “apolide”, ovvero privo di cittadinanza, normalmente non reperibile nei vocabolari, né della lingua italiana, né di quella napoletana, che riveste una cadenza rigorosamente italianeggiante. Di fatto, viene designato come un sostantivo a metà tra il napoletano e l’italiano: le classi colte napoletane erano solite alternare il napoletano alla lingua francese.

Come riportato dal Vocabolario Treccani, il termine guantièra deriva dal sostantivo guanto ed anticamente designava un vassoio o una scatola elegante in cui tenere i guanti. Una sorta di contenitore insomma,  ma con questa accezione oggi il termine è in disuso. Attualmente viene utilizzato infatti per designare il vassoio elegante utilizzato principalmente per servire dolci, gelati durante i rinfreschi, pranzi, cene e così via. Chi di voi non ha mai sentito dire “Na guantiera ‘e paste”? In questo caso ci si riferisce per lo più al vassoio di carta sul quale vengono venduti e serviti i dolci.

Anche Alessandro Manzoni, nel decimo capitolo dei Promessi Sposi, usa  questo termine: “vennero subito gran guantiere colme di dolci che furono presentati prima alla sposina… “. 


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