Omaggio del regista Francesco Picone al film a due episodi Grindhouse (2007), firmato dalla coppia Tarantino – Rodriguez (che a loro volta avevano voluto omaggiare il cinema exploitation ‘70s).
A joke of too much inizia (come Maestri insegnano) con un fake trailer: I vermi venuti dallo spazio. Un trash sci-fi che narra di alcune creature piccole e striscianti che s’insinuano nei pertugi inviolabili del corpo umano, per trasformare i malcapitati in esseri violenti e senza coscienza. Il corto vero e proprio è, invece, un brevissimo slasher: un serial killer, il “tagliagole di coppie”, è appena fuggito dalla prigione di Pisa. Proprio quella sera, una coppia di giovani si apparta in una zona boschiva buia e isolata. Lui ha scopi lubrichi, lei non è affatto in vena. Entrambi finiranno per fare i conti con la roncola dell’assassino. Semplice e truculento, condito con un marcato accento fiorentino.
Una creatura mostruosa, creata in laboratorio, è fuggita e si aggira libera e molto pericolosa tra placide colline e verdi pascoli. I virili abitanti di queste lande bucoliche corrono il pericolo di andare incontro ad una violenta evirazione. La creatura in questione, infatti, è stata battezzata “eatingball”, un soprannome che deriva dalla sua passione gastronomica. L’essere vermoide ama ingozzarsi di organi genitali maschili e, come se non bastasse, essendo cieco, si orienta verso la preda seguendo la scia olfattiva di Microemissioni anali. Di certo un corto che unisce una ben fatta parodia dello sci-fi anni ’90 (Tremors in primis, a cui l’eatingball è ispirato anche esteticamente) a un tipo di humour molto pecoreccio.
Due improbabili militari, gli stessi Menchinelli e Sanzullo (registi e autori de corto), propinandoci gag nonsense e freddure d’annata, proveranno a fronteggiare il vermoide.
Stefania (interpretata dall’attrice Valentina Aicardi), nella più classica delle situazioni thrilling, decide di rimanere da sola in casa e di glissare l’invito della coinquilina. Lo studio la trattiene dentro: l’esame è vicino. Dopo una breve telefonata civettuola ad un corteggiatore, la giovane si troverà coinvolta in un turbinoso vortice di stalking telefonico, ingabbianta tra messaggi inquietanti e strane telefonate.
Antonio Marzotto ed Emanuele Milasi costruiscono ad arte un cortometraggio che, di certo, non brilla per l’originalità del tema trattato, ma può pregiarsi di un’ottima fotografia (di Davide Marconi), e di un ritmo che riesce a tener ben attento lo spettatore. Buona anche la regia che si distingue per l’azzeccato uso dei movimenti di macchina e per la scelta di angolature non scontate. Unica pecca il finale fin troppo calcolabile. Thriller d’ambientazione casalinga, debitore della serie Scream.
Luca Ruocco
A JOKE OF TOO MUCH
Regia: Francesco Picone
Con: Francesco Zocchi, Santa Pellino, Simone Lagi
Sceneggiatura: Francesco Picone
Anno: 2010
Durata: 9’31”
Nazionalità: Italia
MICROEMISSIONI
Regia: Ivanandrea Menchinelli, Mario Sanzullo
Con: Ivanandrea Menchinelli, Mario Sanzullo
Sceneggiatura: Ivanandrea Menchinelli, Mario Sanzullo
Anno: 2010
Durata: 8’56”
Nazionalità: Italia
STEFANIA
Regia: Antonio Marzotto, Emanuele Milasi
Con: Valentina Aicardi
Sceneggiatura: Giuseppe Franco, Ilaria Ciavattini
Anno: 2010
Durata: 12’19”
Nazionalità: Italia
Scritto da Luca Ruocco il ott 8 2011. Registrato sotto MONDO INDIE, RUBRICHE, TAXI DRIVERS CONSIGLIA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione