Magazine Diario personale

A LEZIONE DA GUY MAGALLANES: FINE ... quasi

Da Ritarossa

Ho vissuto quattro settimane tra api e rosa, cercando di percorrere il sentiero artistico proposto da Guy Magallanes.
Anni fa, quando ho incontrato questo artista sul suo sito web, ho letto questo motto:
Io ascolto e dimentico.
Io vedo e ricordo.
Io faccio e capisco.

A LEZIONE DA GUY MAGALLANES: FINE ... quasi

Two bees&rose- RitaVaselli following GuyMagallanes VideoWorkshop (38x55cm, Arches 640gr)


Il primo lavoro è servito proprio a questo: fare per capire.
Sbagliare per fare meglio...e poi farsi coraggio, e superando gli errori, andare avanti e finire.
Nel video workshop, i colori sembrano forti ma poi una volta asciutti sono tenui: questo l'ho capito dopo.
Il primo lavoro è rimasto più scuro, portandosi dietro il suo destino iniziale.
Ad un certo punto, non ho più capito la forma degli stami ed in alcuni punti ho dovuto inventarla.
Una serie di velature costruisce questi gruppi di stami come se fossero tutti piccoli lavori, ognuno a se stante, dentro un lavoro più grande.
Questo è il pensiero che Guy ci invita a pensare mentre noi allievi ci arrampichiamo sugli specchi (un modo di dire italiano) per arrivare alla conclusione di un lavoro che deve essere costato molto impegno all'artista stesso: Guy lo ha creato tutto intero, mentre io faccio fatica a copiarlo...  nonostante il video e i suoi consigli.
C'è stato un momento in cui ho deciso di equilibrare il mio lavoro con i miei mezzi, errori o no, e così è stato fatto!
Per il secondo lavoro sto avendo cura di due cose: i consigli del maestro e anche l'esperienza del primo lavoro, che mi guida ad essere più prudente, a salvare il bianco carta.

A LEZIONE DA GUY MAGALLANES: FINE ... quasi

Second Version WIP-Two bees&rose-Following GuyMagallanes (38x55cm,Arches640gr)

Adesso, tra tutti i miei pennelli, ho anche trovato quelli che sembrano lavorare meglio sulla carta Arches da 640 gr.
E' un dettaglio importante: i pennelli sintetici usati da Magallanes, sono di una fibra particolarmente simile al sable naturale, e si vede durante il filmato quanto sono versatili...
Non ho trovato, in Europa, nessun concessionario della Princeton, purtroppo.
Quindi l'arte di arrangiarsi è venuta in mio soccorso: ho usato alcuni pennelli rotondi della serie Nova della da Vinci, e i pennelli di Cotman, di cui uno largo 5 centimetri per lo sfondo....
Affinchè le pennellate non rimanessero piatte (come i pennelli) , nel secondo lavoro ho ritirato il bianco dei grandi petali con dei pennelli cinesi (questi perdono i peli, e non è il massimo, ma almeno ho ottenuto le famose transizioni).
Sono contenta di aver finito almeno il primo dei due lavori, ho imparato pazienza e tenacia, due virtù che sono necessarie più di ogni altro strumento per gli acquarellisti, e che purtroppo non sono in vendita ma vanno conquistate lavorando!
Per i post precedenti:
A LEZIONE DA GUY MAGALLANES
API RONZANTI NELLA MIA TESTA

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