Lisbona, Cattedrale
Ci inerpichiamo quindi tra strette viuzze sino al castello di Sao Jorge, punto dominante della città nel quartiere dell’Alfama. Costruito nel V secolo dai Visigoti, fu trasformato in fortezza dai mori nel IX secolo e conquistato dai cristiani nel 1147.Lisbona, Castello di Sao Jorge
Lisbona, veduta panoramica
Dall’alto riusciamo a scorgere la Chiesa del Carmo, senza tetto, la più grande chiesa gotica della città. È questa la nostra seconda tappa. Vittima del grande terremoto del 1755 non verrà mai più ricostruita per ricordare eternamente questa grande tragedia che colpì il Portogallo.Lisbona, Chiesa del Carmo
La fame si fa sentire e una pizzeria italiana ci chiama. Il pomeriggio è dedicato alla visita del quartiere di Belem che raggiungiamo in tram. Posto in periferia è una delle zone della città che mi ha colpito di più.Lisbona, Rua Augusta
Raggiungiamo il Monumento dos Descobrimentos, monumento alle scoperte, eretto nel 1960 in memoria dell'epoca delle scoperte in occasione del 500esimo anniversario della morte di Enrico il Navigatore.Lisbona, Monumento dos Descobrimentos
A qualche centinaio di metri vi è la Torre di Belem, concepita come faro e fortezza a guardia del porto di Restelo, esuberante architettura con influenze del Marocco moresco. Visitiamo i suoi interni.Lisbona, Torre di Belen
Ci rilassiamo quindi in un bar nelle sue vicinanze prima di entrare nel Monastero dos Jeronimos, esempio rappresentativo di'architettura manuelina.Lisbona, Monastero dos Jeronimos
Voluto da Manuel I e progettato da Juan de Castillo nel 1527, fu finanziato principalmente dal "denaro del pepe", una tassa su spezie, oro e pietre preziose. Stupendo il suo chiostro interno.Lisbona, Monastero dos Jeronimos, interno
Poco lontano vi è la famosissima pasticceria, la Fabrica dos Pasteis de Belem. Vale la pena fare un po' di fila per comprare i famosi i tipici dolci di pasta sfoglia ripieni di crema inglese con un pizzico di cannella. La pasticceria è aperta dal 1837 e si producono più di 14.000 pasticcini al giorno. Devo dire che sono veramente ottimi. Verso le 18 ci rechiamo nel quartiere del Chiado, dapprima ad una mostra di design, successivamente per ammirare il punto esatto dove Pessoa amava scrivere in un bar. In quel punto è ora eretta una sua statua bronzea. Decidiamo di cenare in uno dei tanti ristoranti che pullulano questa zona. Per un banale menu, non molto diverso dagli altri, ci richiedono 15 € a testa.Lisbona, Rossio
Manuel Santoro.