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Tra gli impianti situati all'interno dell'Olimpic Park, lo Stadio Olimpico è ancora inoperativo, con il programma delle gare di atletica ancora da iniziare.
Si stanno comunque disputando le gare di Hockey, di Basket ed anche le gare dei vari sport acquatici, dove in serata, nei tuffi e nel nuoto, verranno assegnate ben 5 medaglie.
Il via vai all'ingresso del nuovo centro commerciale di Stratford, porta principale di accesso all'Olimpic Park, è comunque incessante e variopinto. Oggi scorgiamo anche una coppia di frati.
Intanto abbiamo preso familiarità con le macchinette per l'acquisto dei titoli di viaggio per muoversi a Londra.
Abbiamo imparato bene il verso di introduzione del biglietto nei tornelli.
E se anche abbiamo imparato a scegliere dove fare colazione, non tutte le ciambelle riescono col buco, anche qui a Londra.
Ma noi non ci perdiamo d'animo, ed aggiustiamo il tiro. Siccome la sistemazione trovata inizialmente, non ci è assolutamente piaciuta, oggi cambiamo hotel. Ci trasferiamo in centro, o meglio nella zona di Hyde Park.
E' stato un viaggio di trasferimento misto. Potevamo usare la sola Metro, ma visto che avevamo da passare a casa Italia per vedere se c'era qualche nuova disponibilità di biglietti, siamo scesi alla solita Westminster.
Poi, nei pressi dell'Abbazia abbiamo atteso il nostro bus, il 148, che ci porterà direttamente all'Hotel.
A Londra basta avere attenzione. Ovunque trovi indicazioni che ti spiegano tutto. Sotto la pensilina di ogni fermata del Bus c'è una doppia cartina. Una indica i tracciati, con i nomi delle fermate principali, delle linee che passano nelle strade per un'area di circa un chilometro quadrato dal punto dove si è, ed un'altra ti indica dove sono posizionate le fermate, e quali Bus si fermano in ciascuna di esse. Perdersi, o non trovare la strada, potrebbe essere difficile.
Nell'attesa del Bus vedo passare un'auto d'epoca con due signori dentro. Li fotografo, loro ricambiano i nostri saluti, e ci fotografano a loro volta.
La loro auto credo che sia degli anni '20-'30, e porta un cartello sul fianco:"5ta Ruta de la Paz" - Londres 2012.
Cerco subito sul mio web-in-tasca, qui a Londra ci sono porte WiFi aperte quasi ovunque, ma non trovo, sul momento, notizie su quest'iniziativa. Ci riesco alla sera, prima di prendere sonno. Ci riesco cercando in spagnolo, visto che il cartello portava insegne messicane. Sul sito dell'ambascia messicana, come news odierna, trovo che:
"Desde los Juegos Olímpicos de Atlanta 1996, los mexicanos Dr. Claudio Anaya y Fernando García han visitado todas las sedes olímpicas en un modelo Ford pick Up 1928, enviando un mensaje de paz al mundo. Para Londres 2012, esta iniciativa volvió a recorrer cientos de kilometros para hacer entrega de medallas de obsequio alusivas a la V Ruta de la Paz a las 174 representaciones diplomáticas de aquellos países participantes en la XXX edición de los Juegos Olímpicos y que cuentan con sede en el Reino Unido.
La Embajada de México colaboró gustasomente con este proyecto, el cual recuerda de manera amigable al mundo que "tanto entre los individuos como entre las naciones, el respeto al derecho ajeno es la paz.".
Bravi, ed originali, e direi anche costanti, questi due dottori messicani.
Per gli spostamenti nel centro di Londra, cominciamo a preferire il Bus alla Metro. Ci spostiamo un po' più lentamente, ma vediamo molte più cose. Il tempo continua a fare i capricci, con la pioggia intermittente e temperature da autunno avanzato.
Saliamo sull'8, che passando da Bayswater Road, dove si trova il nostro hotel, attraversando la piazza di Marble Arch, percorre tutta Oxford Road, che sta diventando la nostra via preferita. Piove, e da quassù tutto si fa ancora più suggestivo.
Ad Oxford Circus scendiamo. All'inizio di Regent Street c'è un grosso store della Apple, entriamo.
Ci sono tavoli pieni di iPad, con Agnese ne approfittiamo per diffondere la conoscenza di "vivereapierino", caricando il blog su tutti gli iPad che troviamo.
Raggiungiamo il Melia White House Hotel, dove hanno quartier generale la Jakalia, la società italiana che ha in gestione i biglietti messi in vendita a Casa Italia, ed anche alcune attività di Sky, per la vicinanza della Broadcasting House, dove ha sede la produzione degli eventi tv delle olimpiadi. Cerco biglietti per uno degli sport qualsiasi che si svolgono all'Olimpic Park, ma non non trovo niente di interessante. Si lamentano molto, i ragazzi, della gestione dei biglietti di questa olimpiade. Tribune semi vuote in molti sport, ma biglietti introvabili.
Ne approfittiamo dell'ospitalità per vedere in tv la vittoria dei ragazzi dell'ItalVolley contro l'Argentina. Nella formazione argentina ci sono due nomi che conosco benissimo, Conte e Quiroga. Scopro che sono figlio e nipote di due campioni degli anni '80-'90, più o meno miei coetanei che ebbi modo e piacere di conoscere a suo tempo.
Un'altro piccolo tratto in Bus, e scendiamo per entrare in Carnaby Street. Giriamo per negozi, e ci accorgiamo che c'è un altro bel pezzo d'Italia, un po' per le merci un po' per i commessi, e molto per i clienti.
Sì è fatto un po' tardi, ma avendo visto a Piccadilly Circus un Bus che porta dalle parti di Harrods, pensiamo di prenderlo.
Toppiamo la fermata, e ci ritroviamo in Sloane Street, che scopriamo essere la strada dei negozi delle firme dell'alta moda mondiali.
Cena lungo Knightbridge, in un ristorante della catena Spaghetti House.
Alle 21,00, locali, siamo già a Casa Italia. Stasera concerto di J-Ax.
In attesa, Agnese rimedia un autografo da Gue Pequeno, che canterà assieme a J-Ax.
Questa sera, a cena a Casa Italia, c'erano le ragazze della pallavolo. Salutiamo Marco Bracci, ed Agnese raccoglie gli autografi delle ragazze.
Passa anche il mitico Carlton Myers.
Il concerto di J-Ax, per Radio Italia, inizia alle 23 locali. La platea è giovanissima, ed e composta soprattutto da ragazzi italiani residenti a Londra. Già alla seconda canzone seduto non c'è più nessuno. Tutti in piedi a ballare e cantare sotto al palco.
Lasciamo il concerto, che ancora prosegue, che è la mezzanotte locale. Fuori incontriamo Andrea Lucchetta, grande mito della pallavolo italiana. Ci salutiamo, si ricorda benissimo di San Miniato.
Andiamo a prendere il 148, che nella notte londinese ci riporta all'Hotel.
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