L’amore ai tempi di internet. Tutto sommato tendiamo a demonizzare tutto con troppa facilità. La tecnologia, la scienza, l’evoluzione. La nuova frontiera dei rapporti umani è rappresentata dal web, dalle chat, dai siti per incontrare cuori solitari, dalle relazioni via webcam. A nessuno piace, ma molti lo fanno. “Rapporti, virtuali, privi di verità”, “rapporti sterili destinati a finire”, “senza conoscersi di persona come fanno ad innamorarsi”: sono solo alcuni dei giudizi negativi che vengono attribuiti a questa pratica.
Già nel 2005 nel divertente film Partnerperfetto.com era stata affrontata la questione degli amori nati tramite computer, ma quando ci si trova nella condizione dei due protagonisti, cioè reduci da pesanti delusioni amorose e quindi terrorizzati di iniziare una nuova storia, certe scelte si giustificano di più, almeno fino a qualche anno fa. Oggi però è diverso, oggi non sono più i “casi disperati” a ricorrere a questi mezzi per incontrare persone, come si pensava fino a poco tempo fa; oggi chiunque potrebbe farlo, per i motivi più svariati: per mancanza di tempo, per timidezza, per curiosità, per noia, ecc…
Una volta ci si incontrava per motivi più legati al caso, in un bar, all’università, sul posto di lavoro, ad una cena di amici in comune e via dicendo. Ci si conosceva tramite incontro faccia a faccia, di persona diciamo. Oggi non è più così: ci siamo chiesti perchè? Gli psicologi sì, come Tonino Cantelmi che ha tenuto poco meno di un mese fa una conferenza a Ravenna dal titolo Amore e affettività al tempo di internet. Tra le altre questioni, pare che un aspetto molto interessante sia legato alle tempistiche, nel senso che in un rapporto nato tramite il web sembra che si riesca a raggiungere molto prima e in maniera molto intensa un alto livello di intimità. Le persone si conoscono via chat, si incontrano per la prima volta magari dopo due, tre mesi e hanno la sensazione di conoscersi da sempre, tanta è l’intimità e la confidenza fra di loro. Quale sarà l’ingrediente segreto? Evidentemente il confronto faccia a faccia inibisce, mentre il dialogo virtuale davanti a un monitor senza lo sguardo della lei/lui in questione addosso rende più liberi, spontanei, capaci di aprirsi. Il classico “Che musica ascolti? Ti piace viaggiare? Ma tu eri per caso in classe con…” non viene quasi preso in considerazione, si passa direttamente alle confidenze, alle confessioni, ai segreti. Che non è una cosa sbagliata se ci pensiamo, anzi: vi siete mai chiesti quante coppie tra quelle che conoscete sanno tutto l’uno dell’altra?






