“Fermina” le disse, “ho atteso questa occasione per oltre mezzo secolo, e adesso voglio ripeterle ancora una volta il giuramento della mia fedeltà eterna e il mio amore perenne.”
Gabriel Garcia Marquez, L’amore ai tempi del colera

Conosco A. da quasi vent’anni e di confidenze me ne ha fatte, con o senza apericena di mezzo. Dieci anni fa circa, A. vede B. e ha un qualcosa che potrebbe somigliare ad un colpo di fulmine: vorrebbe subito chiederle un appuntamento, ma purtroppo B. è impegnata da un po’ di tempo con un tale amico tra l’altro di A. Croce sopra, si direbbe, anche perchè non si conoscevano, non si erano mai visti, quindi non potevano sapere, al momento, se sarebbe potuto nascere qualcosa. I romantici direbbero ovviamente che era già amore, ma come possiamo dirlo noi, noi che viviamo nel mondo del fast and furious e che assistiamo quotidianamente alla distruzione di relazioni apparentemente inossidabili? Comunque, non ci sono stati pianti, disperazioni, digiuni o nulla di simile a quei sintomi inconfondibili che il grande Marquez chiama “gli stessi del colera”. Gli anni passano quindi, quasi dieci e ad A. viene riferito che B. aveva rotto col tizio e che quindi come si suol dire “era tornata sulla piazza”. Non ci pensa un secondo. A. chiede il suo numero e la invita ad uscire. Sono passati quasi due anni da quella volta: ora A. e B. stanno insieme e sono in procinto di andare a convivere. Si potrebbe riassumere il tutto con pochissime parole: una fortunata combinazione di eventi. Ma se questo non fosse successo, se B. fosse rimasta con l’altro, come sarebbero andate le cose? Quello che noi chiamiamo destino, è ciò che ci permette di incontrare la persona giusta al momento giusto? Ma la persona giusta, se gli eventi ci si mettono contro, la si può incontrare comunque?
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Se la persona è quella giusta, il momento potrebbe essere sbagliato. Potremmo quindi non accorgercene subito, ma allora come si fa? Pare ci venga data una seconda chance, a questo punto. Marquez parlerebbe di attesa, che per lui può essere addirittura di mezzo secolo, ma che si aspetti o meno, che ci si faccia i fatti propri nel frattempo, che si vada a vivere dall’altro capo del mondo, il finale è sempre lo stesso: se è destino che ci si incontri o che ci si rincontri, prima o poi accade. Una mia compagna di classe delle superiori è tornata con il suo ex di quando avevano 14 anni, dopo vent’anni…Non si tratta di aspettare, alla fine. E non parlatemi dei soliti Big e Carrie perchè loro non fanno testo, anche se sono un perfetto esempio del concetto “il destino ci ha fatti incontrare, e cascasse il mondo prima o poi staremo assieme”. Aspettare non è sano, genera aspettative, appunto. Fermina si era immaginata chissà quale Adone ma poi quando ha visto Florentino, la delusione l’ha fatta scappare.
Il segreto è cogliere l’attimo, come sempre. Conservare l’incontro, magari non pensarci più per anni. Ma se qualcosa vi dice, anche se il tempo trascorso è tanto, veramente tanto, che ne vale ancora la pena, conoscere e frequentare quella persona che anche solo per pochi secondi aveva attraverato la vostra vita nel momento sbagliato, ascoltatelo. Potreste pentirvene, pentirvi di non aver vissuto, di non aver condiviso. E non c’è nulla di più brutto del rimpiangere un qualcosa che per vari motivi, non si ha avuto la possibilità di conoscere. Carrie alla fine ci ha creduto. Fatelo anche voi.