Magazine Società

A Luino due beni confiscati alla mafia. Quale il loro utilizzo?

Creato il 08 agosto 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Sono due i beni confiscati, un terreno e un rustico di proprietà, che sono stati affidati al Comune di Luino. Da 8 anni, però, sono usati come deposito comunale. Intanto dai dati del primo rapporto trimestrale dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata nelle aree settentrionali, pubblicato ad ottobre e promosso dall’università degli Studi di Milano e coordinata da Nando dalla Chiesa, si evince che la criminalità organizzata è sempre più presente al nord. In Lombardia, infatti, sono in aumento le infiltrazioni mafiose non solo a livello economico, ma anche in quello politico: le cause sono soprattutto corruzione e crisi. A Varese i 42 beni confiscati alle mafie: la “Città Giardino” dietro solo a Milano e Brescia. In Lombardia, invece, sono 1.186 i beni sequestrati: si tratta della prima regione del centro nord e la quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria.

A Luino due i beni confiscati alla mafia. Quale il loro utilizzo (confiscatibene.it)

A Luino due i beni confiscati alla mafia. Quale il loro utilizzo? (confiscatibene.it)

Le piccole cittadine e i contatti con la mafia. Secondo le numerose indagini svolte nel corso degli ultimi anni, sembra che le organizzazioni criminali siano sempre più inclini a insediarsi nei piccoli comuni. Così capita che piccole imprese e ditte che, anche a causa della crisi economica, non riescono ad andare avanti, chiedono “aiuto” a persone in odore di mafia. In questo modo si alimenta l’economia illegale allargando la macchia nera dell’illegalità. La realtà non è tanto diversa in Provincia di Varese.

I due beni confiscati alla mafia a Luino, nella zona di Pianazzo. Come risulta dalla mappatura del sito confiscatibene.it anche Luino è stata soggetta alla confisca di due beni mafiosi. Al Comune di Luino, da molti anni, sono stati concessi un fabbricato e un terreno agricolo che, situati in zona Pianazzo nelle vicinanze del nuovo Parco giochi, sono stati ricevuti gratuitamente e sarebbero dovuti essere impiegati a scopo pubblico. L’idea dell’amministrazione Mentasti, infatti, era quella di trasformare queste aree in un parcheggio ad uso degli abitanti della zona. A distanza di 8 anni, però, il loro utilizzo è limitato a semplice deposito comunale: nessun progetto di riutilizzo. Era la prima volta che un bene confiscato alla criminalità organizzata è stato ceduto al Comune del paese lacustre e, invece di esser usato come deposito, questa struttura potrebbe avere una destinazione diversa. Sicuramente sarebbe difficile creare una grande business, sia per la zona in cui sorge, sia per la crisi economica, ma eticamente parlando potrebbe essere utile dare una nuova linfa a questi due beni confiscati alla mafia.

Altri casi di beni confiscati alla mafia in Provincia. Il boom della confisca dei beni nella provincia di Varese comincia nel marzo 2009 quando un fruttivendolo di Legnano e alcuni imprenditori edili di Lonate Pozzolo vengono arrestati dai carabinieri  nell’operazione “Bad Boys”, che portò in carcere quasi 40 persone con l’accusa di appartenere, fiancheggiare e favorire alcuni clan calabresi: sotto sequestro finirono 17 società, 34 appartamenti, 4 bar e ristoranti, 1 terreno, 20 auto, 70 conti correnti. In un’altra indagine, anche un commercialista, appartenente ad una cosca ‘ndranghetista, ha subito sequestri: due fabbricati con relativo arredamento, due terreni, una abitazione in villini e un box, tutti situati nelle zone di Porto Valtravaglia. Insieme a Luino, anche Marchirolo, Cittiglio, Induno Olona, Arcisate e Leggiuno, apparentemente pulite, dimostrano come la mafia si sia insediata nell’Alto Varesotto. In totale sono nove i beni confiscati in questi paesi, 42 nel Comune di Varese.

La situazione generale in Lombardia. I dati riportati della provincia di Varese confluiscono nel totale dei beni confiscati in Lombardia, che si colloca al primo posto tra le regioni del Centro-Nord. Il problema nasce da un contesto molto più ampio: secondo quanto riportato dal primo rapporto trimestrale dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata, promosso dall’Università degli Studi di Milano, la Lombardia è sempre stata “una regione di insediamento storico delle organizzazioni mafiose”. Nel rapporto si dimostra come anche nelle aree settentrionali la presenza della mafia sia tutt’altro che assente e che da anni la nostra regione ospita tutte le più importanti. Queste, “che vi si sono stabilite non solo per le molte possibilità di arricchimento, attraverso investimenti nelle attività legali (grandi opere, imprese) e illegali, ma anche a causa della scarsa resistenza ambientale”, sono sempre più presenti. Il riferimento è alla Regione e allo Stato che si sono sempre detti puliti da ogni tipo di fenomeno mafioso, facilitando, però, implicitamente, in questo modo, il loro insediamento. I numeri, nettamente in contrasto, dicono che vi sono 1.186 beni sequestrati alle mafie. In provincia di Milano il 43% dei comuni (58 su 134) e in quella di Monza il 24% (13 su 55) è stato interessati dalla confisca di appartamenti, box, aziende, capannoni, attività commerciali e terreni agricoli riconducibili al crimine organizzato. La stessa cosa è avvenuta per quasi il 16% dei comuni bresciani (32 su 206), per il 13,5% di quelli in provincia di Varese (19 su 141), per il 10% in provincia di Como (16 su 160).

A fronte delle numerose operazioni e sequestri, purtroppo, molti di questi beni non riescono a trovare un reimpiego rapido anche a causa di questioni burocratiche che non sempre facilitano il compito. Da tempo Libera, chiede che vengano assegnati ad associazioni o istituzioni con maggiore facilità e velocità. In una villa di Lonate Ceppino, ad esempio, è stato aperto un asilo mentre a Castellanza uno sportello per il sostegno dei disabili. Per quanto riguarda il caso luinese, invece, i beni sequestrati alla mafia attualmente vengono utilizzati come deposito comunale.

Per leggere integralmente il primo rapporto trimestrale dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata cliccare qui.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :