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A meno che un broccoletto faccia: "Buh!"

Da Naimablu

Succede così: un colpo di vento e tutto salta via. Vola. No, salta! Salta come i grilli d’estate e la corrente quando c’è temporale o come quando mi spavento. Buh! Ecco, vedi ? Son saltata. Quando salta qualcosa va sempre a finire dove non riesci più a trovarla. Dove sei finito tu. Ehi, ma non ero saltata io? Che c’entra? Be’, non saprei, eppure le misure credevo fossero quelle giuste. La giusta distanza né più né meno. E tu, dove sei? E io? Io son saltata, giusto. Come la distanza? Né più né meno. Meno male che l’ultima volta sono stata attenta. Quando son saltata via, mi sono ricordata di lasciar andare un filo e son riuscita a ritrovarmi. E il tuo filo? Dov’è il tuo filo? No, sto facendo di nuovo confusione: quella che salta sono io, tutte le volte che fanno “Buh” o giù di lì. Lì, mi pare di aver visto un filo: è tuo? È volato via. Saltato! No, volato, non è mica un broccoletto in padella o la corrente. È un filo, solo un filo e i fili volano come le code degli aquiloni. Come il tuo, che non vedo più, Come me: sembrava un “Buh!”, credevo sarei salata via, invece no. Invece volo, legata alla coda di un pensiero che somiglia a un aquilone, felice di non essere un broccoletto, ma sempre pronta anche a saltare. L’importante è che non sia in padella, a meno che un broccoletto faccia:"Buh!"

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