Come con tutte le dipendenze, anche con il teatro è difficile fermarsi, che uno ne vuole sempre di più. Ma il teatro è come una droga, soprattutto quando è di qualità. E dopo l'esperienza folgorante di Macbeth, non riuscivo a rassegnarmi al pensiero di dover attendere la prossima primavera per tornare Globe.
Così oggi pomeriggio, alla faccia della pioggia, sono andata a vedere A Midsummer Night's Dream prima che finisca la stagione. Da sola, che la mia dolce metà lavorava, e naturalmente tra i "groundlings", quelli che stanno nella platea scoperta del teatro, in piedi come coloro che in passato non potevano permettersi il biglietto in tribuna coperta (e seduti). Nulla è cambiato da allora - che come ho gia' detto parlando di Macbeth, non solo la platea costa meno di un pacchetto di sigarette, ma è davvero il posto migliore per vivere un'esperienza meravigliosa che solo il Globe, con quel suo spazio intimo che sembra voler abbracciare attori e spettatori, è in grado di regalare.
Quello di Sogno di una notte di mezza estate è un mondo magico. E pazzo. Un mondo incantato in cui tutto cede alla licenza poetica. A cominciare dalla geografia. Qui Shakeaspeare che regala un duca agli ateniesi, Teseo qui in procinto di sposare nientepopodimeno che Ippolita, la regina delle Amazzoni. Un matrimonio che una combriccola di artigiani vuole festeggiare mettendo in scena una commedia che ha per tema la storia tragica di Piramo e Tisbe. A queste vicende si intecciano anche quelle di Elena (innamorata di Demetrio) Demetrio (innamorato di Ermia) Ermia innamorata di Lisadro e (per una volta) ricambiata. le loro vicende si intecciano a quelle di Oberon e Titani,a il re e la regina delle fate, che regnano in una foresta incantata abitata da fate ed elfi che si burlano dei poveri mortali. E' la commedia degli errori per eccellenza, in cui tutto è bene ciò che finisce bene e dove tutti vissero felici e contenti.
Ed ora dovro' attendere la prossima Primavera per la prossima stagione...