a Roma: Le vie del cinema, da Cannes a Roma, 10-15 giugno (il programma)
a Milano: Cannes e dintorni, 12-18 giugno 2015 (programma e informazioni)
The Lobster
18 i titoli di Cannes presentati a Roma, 19 a Milano (è stato aggiunto Mia madre di Moretti, uscito in aprile). Film dal Concorso (The Lobster, Mountains May Depart, Son of Saul, Mon Roi, Our Little Sister); fuori concorso (La tête haute); da Un certain regard (AN, il vincitore Hrutar/Rams, l’indiano Masaan). Più un lotto consistente dalla Quinzaine des Réalisateurs (A Perfect Day, Allende Mi Abuelo Allende, Fatima, Les Cowboys, Much Loved, Trois souvenirs de ma jeunesse, Peace to Us in Our Dreams, The Here After) e un film dalla Semaine de la critique, il colombiano La tierra y la sombra, vincitore del premio Caméra d’or assegnato alla migliore opera prima tra quelle presentate in tutte le sezioni e rassegne. Manca purtroppo il vincitore della Palma d’oro Dheepan. Manca Carol di Todd Haynes. Manca il film più bello di Un certain regard e forse di tutto Cannes 2015, Cemetery of Splendour di Apichatpong Weerasethakul.
A Milano anche altri film non di Cannes, come l’ungherese For Some Inexplicable Reason dal Torino Film Festival, Afterlife dal Bergamo Film Meeting, Il gesto delle mani e Ben Zaken dalla Berlinale.
I 7 da vedere (tra i 18 di Cannes proiettati sia a Milano che a Roma).
1) The Lobster
Premio della giuria. Il greco Yorgos Lanthimos conferma dopo Dogtooth e Alpis di essere uno dei talenti massimi, e anche uno dei più disturbanti, del cinema di oggi.
2) Son of Saul
Vincitore del Grand Prix. Un film sull’Olocausto come non l’abbiamo mai visto. La rivelazione di Cannes 2015.
3) Mountains May Depart
Zero premi ma molti applausi per questo ennesimo gran film del cinese Jia Zhang-Ke.
4) Trois souvenirs de ma jeunesse
Racconto di formazione semi-autobiografico di Arnaud Desplechin. Vincitore di un premio alla Quinzaine. Una delle cose migliori viste a Cannes.
5) Much Loved
Il film marocchino su quattro prostitute di Marrakech subito proibito in patria, e diventato dunque un caso. Imperdibile. A Cannes non sono riuscito a vederlo, cercherò di recuperarlo a Milano.
6) La tierra y la sombra
Il colombiano vincitore di un premio alla Semaine e poi della Caméra d’or come migliore opera prima di tutto Cannes. Non mi è piaciuto, ma è di quei film da festival assai engagé che faranno molta strada nella stagione dei premi.
7) Masaan
Co-vincitore di un premio a Un certain regard. Anche questo – è il film di un giovane regista indiano – non mi ha convinto, ma anche questo è di quei film che faranno parecchia strada nei circuiti arthouse di tutto il mondo.