A NAPOLI TORNANO I RIFIUTI. MA QUANDO FINIRà QUEST’EMERGENZA?

Creato il 29 marzo 2011 da Madyur

L’odore arriva fino a piazza Rosa dei Venti. Sulla case popolari è appeso uno striscione “Avevamo ragione noi”.

Non ci sono passaggi di camion carichi di monnezza. Tutto fermo. Anche il grande buco da 700000 tonnellate , che dovrebbe prendersi il grosso della spazzatura di Napoli. Lavori in corso a Chiaiano , c’è da collaudare gli argini. Bisogna rivolgersi altrove. Sì ma dove?

Sembra di essere tornati al maggio 2008. Dove in tutta Italia era famosa Piazza Titanic. La soluzione al dramma dei rifiuti napoletani passava per quest’incrocio che conduceva alla futura discarica. Scontri, cariche, barricate. ormai la discarica è arrivata al limite massimo , colma di monnezza dopo due anni di vita accidentata , tra frane, smottamenti, dell’invaso e allarmi sul percolato.

Il sistema rifiuti è costruito per essere in un equilibrio precario. Così i lavori a Chiaiano sono il battito d’ali che genera nuovi cumuli lungo via Toledo, i quartieri periferici di Ponticelli , riporta indietro l’orologio , ultima tappa di un emergenza eterna. In strade come via Tasso e corso Vittorio Emanuele ci sono auto incastrate tra monnezza e mezzi pubblici che zigzagano su sacchetti di immondizia.

I rifiuti stanno tornando in silenzio. Senza destare scandalo. Anche l’emergenza continua dà assuefazione. La corsa è iniziata. Chiaiano è ormai piena , ancora non c’è traccia del buco che rimpiazzerà quello che sta per chiudere. L’accordo firmato a gennaio a Palazzo Chigi prevedeva la rapida individuazione di un sito per realizzare immediatamente una nuova discarica nel Napoletano.

Quattro mesi dopo non si sa dove e quando si farà. La Provincia sta trattando con i sindaci dell’area vesuviana. C’è da pensare al futuro, ma il presente è segnato da cumuli. La nuova crisi è dovuta al blocco di Chiaiano e all’impianto di tritovagliatura di Caivano , da due mesi completamente fermo a causa della frazione umida che ha invaso ogni pertugio disponibile.

Era la parte di monnezza che doveva andare in Spagna per nave , così era stato annunciato durante l’emergenza natalizia. L’accordo invece non è stato fatto , e ora nessuno sa come fare a smaltirlo. Caivano riaprirà solo tra 50-60 giorni.

In questi tre mesi i camion dell’Azienda della raccolta , hanno scorrazzato per tutta la Regione , portando i rifiuti ad Avellino e Caserta. Ma dal 7 marzo la discarica di Pianodardine viaggia a metà carico , per problemi tecnici e ha rimandato indietro la monnezza. Il 17 marzo la Procura di Benevento ha sequestrato la discarica di Sant’Arcangelo di Trimonte , uno dei siti aperti per tamponare la crisi dell’inverno 2008 , che raccoglie tutti i rifiuti della sua provincia e quelli di Napoli quando c’è urgenza.

Nei giorni scorsi, inoltre , un’inchiesta della Procura antimafia di Napoli ha portato alla perquisizione dell’impianto e degli uffici delle società incaricate di gestirlo. L’ipotesi di reato è la frode in pubbliche forniture. Per la copertura di rifiuti sarebbe stata utilizzata semplice argilla , di scarsa qualità , e terreni di risulta.

I comitati e gli abitanti della zona hanno passato due anni a lamentarsi dei miasmi. Avevano invocato più volte controlli e analisi per la sicurezza del sito , ricevendo in cambio un’alzata di spalle. Ora sono pronti a nuove barricate quando sarà riaperta. Chiaiano dovrebbe chiudere quest’estate. L’esaurimento tecnico dell’invaso è previsto per il 16 maggio. Il giorno dopo l’elezione del prossimo sindaco di Napoli.


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