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A neve ferma

Creato il 03 gennaio 2016 da Phoebes

Titolo: A neve ferma
Genere: chick lit
Autore: Stefania Bertola ( Wikipedia)
Nazione: Italia
Anno prima pubblicazione: 2006
Ambientazione: Torino, giorni nostri
Personaggi: Emma Trisciuoglio, Bianca Longhi, Camelia Picchi, Elena Belmonte, Andrea Delacroix, Corrado Delacroix, Alessandro Carella, Mario Mongilardi
Casa Editrice: TEA
Copertina: foto di Benedetta Spinelli © Getty Image
Pagine: 234
Provenienza: BookMooch (di nuovo disponibile se qualcuno fosse interessato!), 21 dicembre 2011
Link al libro: IN LETTURA - ANOBII - GOODREADS
inizio lettura: 7 dicembre 2015
fine lettura: 30 dicembre 2015


neve ferma

Emma era sempre stata una ragazza piuttosto disordinata, ma non avrebbe mai creduto di riuscire a perdere l'amore della sua vita tre giorni dopo averlo trovato.

Un libro che già sapevo non mi sarebbe piaciuto, alla fine era anche meglio di quanto pensassi.

Emma Trisciuoglio lavora in una pasticceria e da tre giorni ha iniziato una relazione con quello che ritiene il grande amore della sua vita. Senonché, lo perde. Una serie di storie d'amore tristi e strampalate, alla ricerca del lieto fine (forse).

Sarò onesta: non ricorco proprio perché ho preso questo libro. O meglio, il titolo di sicuro mi incuriosiva molto, però lo sapevo che tipo di libro era, quindi, perché?!? Io non sono per niente quel tipo di lettore masochista che legge puntualmente libri che già sa non gli piaceranno. Appena iniziato mi stavo già chiedendo se non era il caso di abbandonarlo e rimetterlo subito in scambio su Bookmooch. Però non l'ho fatto, e la verità è che andando avanti con la lettura ad un certo punto l'ho trovato anche carino. La trama insieme alle ovvie storie d'amore inserisce anche qualche spunto intrigante, come il misterioso quaderno in cui uno straordinario cuoco ha lasciato tutte le sue ricette scritte in un codice che le protagoniste cercano di decifrare, oppure il concorso "Una Stella per Natale" che ho trovato accattivante e non solo perché adoro i dolci.

L'ambientazione è una Torino che però non viviamo appieno, se non per qualche riferimento topografico ogni tanto. Non brutta, ma mi sarebbe piaciuto sentirmici un po' più immersa.

Veniamo ora ai personaggi, che sono il problema, per quanto mi riguarda, di questo libro, perché mi fanno tutti tanta pena. Abbiamo Elena, che fa la donna forte e cinica ma da tutta la vita fa lo zerbino di Corrado. Abbiamo Alessandro che tradisce la fidanzata, mente all'amante, e non esista a trovarsi anche una terza ragazza. Abbiamo la coppia adolescente con una lei isterica e un lui che impara che per temersela le deve mentire (comunque il rapporto più sano di tutto il romanzo!). Abbiamo Bianca, il personaggio che mi piaceva di più e che, forse proprio per questo, mi delude maggiormente dimostrandosi la più scema di tutte. Per non parlare poi di Andrea che lascia la fidanzata per la sua attrice preferita. Emma, la protagonista, ha iniziato standomi molto antipatica, poi mi è parsa migliorare, mi è piaciuta molto la sua lotta a colpi di balene con la Voce della Noia, si è dimostrata con più spina dorsale di quanto apparisse all'inizio, e alla fine mi ha anche dato qualche soddisfazione (non tanto perché vince il concorso - quello era abbastanza prevedibile - ma per la risposta che dà ad Andrea alla fine), però non mi ha conquistato come personaggio, nonostante qualche momento buono nel complesso mi è parsa una che subisce la vita, ma, non so, forse è solo che stava attraversando un brutto periodo. :)

Forse a causa del pregiudizio con cui ho iniziato questa lettura, già solo a leggere l'avvertenza sentivo un po' di antipatia per questa autrice, ma alla fine lo stile di questo romanzo non è male, simpatico, variegato, non annoia, questo è sicuro.

La copertina di questa mia edizione è molto carina, con tutti quei bei golosissimi dolcetti disposti ordinati e deliziosi. Il titolo come ho detto mi aveva incuriosito moltissimo, specie perché non capivo cosa significasse. Iniziando a leggere e capendo che la storia era incentrata su una pasticceria, mi sono resa conto che era molto meno romantico di quanto pensassi ma si riferiva semplicemente al modo di montare le chiare d'uovo. Rimane comunque un bel titolo.

Commento generale.

Con la mastodontica eccezione di Bridget Jones (che adoro) io non leggo chick lit, perché già immagino cosa mi aspetta, e già so che non mi piacerà. Forse è stato per cercare di vincere questo pregiudizio che ho deciso di prendere questo libro? Onestamente non lo ricordo, ma può darsi, perché di Bertola avevo comunque sentito parlare sempre bene. La verità, me ne sono accorta piuttosto in avanti nella lettura, è che probabilmente nel suo genere questo romanzo è anche superiore alla media, e Bertola è una gran brava autrice. Sì, perché anche se molte cose non mi sono piaciute, e a pagina 128 ho pensato di lanciare il libro dalla finestra e non finirlo più, mi rendo conto che quello che non mi piace di questo libro è che odio come si sono comportati i personaggi, odio come siano finite alcune storie, ma mi rendo perfettamente conto che il tutto è estremamente realistico. E questo mi deprime, e mi fa arrabbiare, e non lo riesco ad accettare. Non mi va adesso, onestamente, di lanciarmi in una tirata moral-femminista, però come donna mi secca che dobbiamo essere sempre le sceme di turno. E mi dispiace molto anche perché a parte questo il libro era veramente carino, e sono talmente stupida che in realtà avrei anche voglia di leggere altro di questa autrice (che ha dei titoli così accattivanti!), ma ho paura di ritrovarmi sempre in questa situazione!

Momento più...

...soddisfacente: quando Emma dice ad Andrea tornato con la coda tra le gambe: Peggio per te. Io adesso non ti voglio più. Ovviamente sapevo che si trattava solo di una presa di posizione momentanea, ma è stato comunque un bel momento! :)

Curiosità

Uno dei personaggi, Bianca, sta tra le altre cose scrivendo un romanzo giallo dal titolo Omicidio all'osservatorio, di cui accenna la trama parlando con un altro personaggio. A fine libro Bertola ha inserito un breve testo di un paio di pagine in cui ci rivela come finisce il romanzo: in effetti mi era rimasta una certa curiosità su chi fosse l'assassino! :)

Sfide

Non gradito, ma lo sapevo

Un po' di frasi

Noemi Belmonte Picchi, a differenza di sua sorella Elena, di invecchiare se ne fregava alla grande. Le bastava continuare ad avere denti forti abbastanza da spaccare il torrone, le mani robuste, i polmoni grandi, due gambe che non si stancassero mai e occhi in grado di infilare l'ago. A Noemi piaceva faticare, e poi riposarsi. Era convinta che in un sapiente alternarsi tra spossamento bestiale e brutale riposo stesse l'equilibrio celeste della vita umana.

Elena: Sei pronta a licenziarti?

Elena: Sì che sei pronta. Tu non lo sai, ma sei pronta. Perché la vita, cara mia, riserva sorprese che la vita stessa non conosce.

Lucia: Io di sorprese non ne voglio, Elena. Mi serve di più lo stipendio.

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