L'ultima frontiera del pericolo e del divertimento è stata intrapresa la settimana scorsa.
E' il simbolo della giovinezza.
E' l'ultima moda in fatto di tendenze (eeh?)
E' contemporaneità allo stato puro.
E' FARE LA MAGLIA.
Giovani discorsi estivi nati su altrettanto giovani spiagge elleniche hanno pianificato sul lungo periodo una simpatica serata (invernale e anche fin troppo, questa volta) all'insegna di aghi e gomitoli.
La lezione sulle prime è stata imbarazzante: gestire fili, gomitoli e aghi lunghi tre chilometri non è proprio una di cui nasci imparato. Non oso immaginare la complicatezza del "fare la calza", usando ben tre, dico tre, aghi (vi ricordate Tesoro, la moglie di Giannicaro, in Lilli e il Vagabondo?)
Lentamente si inizia a prendere la mano con il diritto: agodestro, gira il filo, togli il filo dall’ago sinistro, ago destro, gira ilfilo, togli il filo dall’ago sinistro. E così avanti, a ripetere queigesti all’infinito. Quegli stessi gesti che da piccola guardavo incantata faredalla mamma, dalla nonna e dalle zie. E all’improvviso un flash nella mia testami presenta un’immagine di tanto tempo fa: il giardino della casa in campagna,durante i lunghi pomeriggi d’estate, tutte raccolte sotto le magnolie, ognuna presadal proprio lavoro e dalle chiacchiere (“Zia, c’è un nodo gigante nel gomitolo,me lo sciogli?”).
Ora è il turno del rovescio, aaah, rovescio quanto ti odio! Perchései così complicato??E poi un dritto e un rovescio, un dritto e un rovescio, perfare il punto riso o le coste."Ma qui è tutto sbagliato, secondo te ora cosa devo fare? Misono scappati i puntiiiiiiii"
E quella che inizialmente doveva essere una sciarpa èdiventato uno sgorbio:
Non ho futuro.
Meglio che ritorni ai bijoux.