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A Novembre la Distopia è in Libreria: PICABO SWAYNE. LE STORIE DELLA CAMERA OSCURA di Alessandro Gatti e Manuela Salvi

Creato il 15 novembre 2011 da Tricheco
Arriva a Novembre (quando avrò una data più precisa ve la farò sapere)  in libreria per la Fanucci nella Collana Teens una storia distopica scritta a quattro mani che racconta di un mondo ormai in distruzione e della volontà del nuovo regime di eliminare la libertà di scelta di ogni suo singolo abitante. Picabo Swayne è la giovane protagonista che cercherà di cambiare questa triste situazione. Picabo Swayne. Le  Storie della Camera Oscura di Alessandro Gatti e Manuela Salvi.
Una storia bellissima ambientata in un mondo futuro che vuole cancellare tutti i ricordi.Una ragazzina che grazie a una macchina fotograficamagica può salvare il mondo dalla rovina.Picabo Swayne – Le storie della camera oscuraè un romanzo che appassionerài lettori più giovani e commuoverà quelli adulti.
A Novembre la Distopia è in Libreria: PICABO SWAYNE. LE STORIE DELLA CAMERA OSCURA di Alessandro Gatti e Manuela Salvi
COLLANA: Collana TeensPAGINE: 256PREZZO: 14,00 Euro
A Coldbay, città del futuro in cui il governo controlla l’esistenza dei cittadini, la quindicenne Picabo Swayne ha un segreto: una misteriosa macchina fotografica che le permette di vedere il passato. Red Bricks, detto anche ‘Quartiere Vecchio’, non è solo il cuore di Coldbay e l’unico angolo rimasto umano nella grigia città, ma anche la casa di Picabo: da quando sua madre è scomparsa misteriosamente, come molti altri adulti di Coldbay, Picabo e il suo gatto vivono soli, in mezzo agli artisti e ai ribelli contrari allo stile di vita imposto dal governo. I Quattro Reggenti al potere hanno infatti dichiarato lo stato di emergenza e isolato tutte le città per via di pericolose polveri disperse nell’aria; in nome della sicurezza nazionale, hanno anche confiscato tutti i beni ritenuti sospetti, inclusi libri, computer e tutto quello che può lasciare spazio ai ricordi.La macchina fotografica di Picabo però ha la straordinaria capacità di immortalare il soggetto inquadrato così com’era nel passato. Esiste anche una leva per attivare la modalità ‘futuro’, ma non ha mai funzionato… Qualcuno però vorrebbe tanto mettere le mani sulla macchina di Picabo… Sarà l’inizio di una serie di scoperte sconvolgenti, che la porteranno a esplorare il sottosuolo di Coldbay, sulle tracce della madre scomparsa, con l’aiuto dei suoi amici e degli indizi ricavati dalle fotografie.


IL PROLOGO
16 febbraio 2095
Era possibile, lo sapevamo tutti. Ma per molto tempo ci è
sembrata lontana, così lontana che era facile non pensarci.E poi è arrivata.La fine del mondo. Del nostro mondo.Gli eventi che nessuno di noi aveva voglia, o forza, o coraggiodi immaginare ci hanno travolti in pochi giorni.Ed è stato peggio, molto peggio dell’immaginabile.All’improvviso si sono spente le luci, un blackout totale cheha sprofondato la città in un panico assoluto. Sento le sirene diautoambulanze e polizia che gridano nel buio, mentre scrivo alume di candela su questo pezzo di carta con una vecchia pennaa sfera. Avevo dimenticato come si fa, a scrivere senza tastiera.Già da tre mesi Coldbay è stata blindata e nessuno può entrareo uscire. Dicono sia per le polveri tossiche che vengonoda est, ma io sospetto ci sia qualcos’altro. Capire cosa, però, èimpossibile.Tutti gli schermi sono neri e muti, non c’è possibilità di riceverenotizie, e Andreas è fuori con Barnaba. Non mi fido piùdi Cox: da quando c’è stato l’annuncio della crisi energetica ècome impazzito. Non credo più nemmeno a tutte quelle storieche ci ha raccontato sui soldi che si è procurato per avviare ilprogetto del Grande Inceneritore. Andreas ne è entusiasta, maper lui a volte l’oceano è più importante di tutto il resto.Comincio a pensare che mio padre avesse ragione. E di averfatto bene a non parlare in giro della macchina fotografica.Scrivo per avere memoria degli eventi, e per lasciarne tracciaa chi verrà dopo di noi. È la memoria la cosa più importante,in questo momento. Non dimenticarci chi siamo, cosa abbiamofatto e come siamo arrivati a questo punto.Si parlava di crisi globale già dall’inizio del millennio. Ma soloadesso, solo la nostra generazione ha toccato con mano cosasignificassero quei segnali che sono stati ignorati per decenni.Nel 2090, il Pacific Trash Vortex ha raggiunto le coste americane.Un’immensa marea di rifiuti in putrefazione, disgregatidalla salsedine e dal sole, si è abbattuta sulle spiagge e ha chiusoColdbay in una palude pericolosa, di cui non si conosconola composizione né le nuove specie animali che vi hanno prolificato,mutando e diventando dannose per l’uomo.‘Immensa’ non rende l’idea. Tutto è iniziato da una chiazzadi rifiuti radunati e spinti dalle correnti in un punto al largodel Pacifico. La chiazza è diventata grande due volte laFrancia. E ha continuato ad allargarsi. Finché nel 2090 ha unitola costa americana a quella dell’Asia.Andreas ha lottato al fianco delle associazioni ambientalistefin da quando era un ragazzino, ma non c’è stato niente da fare.L’oceano Pacifico è perduto e l’espansione del Vortex non siè fermata.Con l’ecosistema marino distrutto, la crisi del petrolio e ilglobal warming, tutto è precipitato, a catena.Ma non pensavamo che si sarebbe arrivati a questo.Al buio, all’oscurità. Al silenzio, rotto solo dalle sirene incessanti.I grattacieli e i palazzi sono neri, dalla mia finestra ne intravedole sagome nella notte. Se davvero siamo alla Crisi EnergeticaGlobale, come faremo a sopravvivere? Tutta la nostra civiltàsi fonda sull’uso della corrente elettrica e delle tecnologieinformatiche. Siamo perduti.Vorrei solo che Andreas tornasse a casa, sapere che sta bene.Mio padre diceva sempre: È solo guardando il passato chesi può capire il presente. E solo alzando la testa verso il futurosi possono superare gli errori del passato.Ma il futuro è avvolto dall’oscurità, impossibile scorgerlo.E il nostro presente? Da mesi spariscono persone, il Governoraccoglie libri, ci è stata imposta la consegna di tutto il materialecartaceo considerato inutile, come riviste, giornali, vecchiquaderni, fotografie.Ache scopo?Ho paura che stiano cercando di cancellare la nostra memoria.Si parla con ottimismo di Civiltà Nuova, ma cosa significa?Ho paura. Ho paura che si perda il controllo, che la paurastessa ci spinga ad agire senza considerare le conseguenze profondedelle nostre scelte.La mia amica Amelia aveva cominciato a portare via libridalla biblioteca in cui lavora e a nasconderli in casa. Le ho datodella pazza, ma adesso non lo so più. Vorrei capire cosa stasuccedendo.Vorrei solo che le sirene smettessero di urlare e che tornassela luce. Mi sono alzata per premere l’interruttore. Ma tutto èrimasto buio e immobile.Smetto di scrivere, è meglio conservare la candela.

Penelope Swayne
Alessandro Gatti è nato ad Alessandria nel 1976. Laureato in filosofia, è autore di racconti e romanzi per ragazzi. Dal 1996 al 2005 è stato redattore della rivista di narrativa Maltese Narrazioni. Per le edizioni Mondadori ha pubblicato con Pierdomenico Baccalario la serie Candy Circle, i cui diritti cinematografici sono stati acquistati dal regista Enzo D’Alò. Sempre con Baccalario ha scritto la serie I Gialli di Vicoli Voltaire, edita da Piemme.
Manuela Salvi è nata a Formia nel 1976. Laureata in grafica e comunicazione, ha lavorato per ben quindici anni a stretto contatto con bambini e ragazzi, come animatrice e insegnante di scuola superiore. Si occupa di letteratura per ragazzi in qualità di copyeditor, redattrice e scrittrice. È autrice di libri illustrati e di romanzi pubblicati da case editrici italiane, come Mondadori, Orecchio Acerbo, Sinnos, Fatatrac, e dall’editore francese Sarbacane.

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