“A occhi aperti” di Mario Calabresi
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“A occhi aperti” è il libro scritto dal giornalista direttore de La Stampa Mario Calabresi: una serie di interviste ai più grandi fotografi moderni. Steve McCurry, Josef Koudelka, Don McCullin, Elliott Erwitt, Paul Fusco, Alex Webb, Gabriele Basilico, Abbas, Paolo Pellegrin e Sebastião Salgado; uomini che hanno saputo raccontare la storia fermando il tempo per un istante, in una foto.
Ci sono fatti, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta.
Così Calabresi inizia a raccontare non solo da giornalista, ma da appassionato fotografo, con curiosità e semplicità, le fotografie che hanno segnato la storia. Mario Calabresi è andato oltre la solita intervista, ci accompagna nelle interviste parlando prima dell’uomo che del fotografo, sottolineando i momenti di svolta della loro carriera, i momenti in cui hanno costruito la Storia attraverso uno scatto, un reportage.
“A occhi aperti”, un appassionante tuffo nella storia attraverso le immagini e le parole di grandi testimoni che hanno immortalato e vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato.
Scorrendo le pagine e le stupende immagini si capisce il vero senso della fotografia ed in particolare del Reporter, la necessità di “entrare” nella notizia e di “sporcarsi le mani” dei fatti raccontati. Questa situazione è ben descritta da Steve McCurry che racconta l’inizio della sua carriera con la necessità di avvicinarsi al soggetto, di condividere la situazione con il soggetto stesso.
Il libro di Calabresi si prende anche il merito di difendere i fotoreporter, nell’era delle fotografie scattate dai cronisti con il cellulare e dei licenziamenti dalle testate giornalistiche, anche grazie alla domanda posta ad Elliot Erwit:
Nell’era digitale che senso hanno ancora i fotografi?
Mi lascia con una frase, l’ultima prima di tirarsi in piedi e incamminarsi con il bastone, quel bastone con la trombetta che a tratti sembra più un vezzo che una necessità: “Tutti possono avere una matita e un pezzo di carta, ma pochi sono i poeti.”
Un libro assolutamente da non perdere.
“A occhi aperti” di Mario Calabresi
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