Henri va a Parigi
È già nel titolo la decisione di partire di Henri. Il viaggio, prima che cammino e strada, è sogno, immaginazione, racconto che il piccolo Henri trova tra le pagine di un grande libro che lo ricopre completamente, mostrandogli una città adorabile, meravigliosa, accogliente, bellissima:Parigi Quelle pagine che Henri sfoglia, che noi possiamo solo immaginare, mostrano una città con mille vestiti, tutti belli, con i colori della pioggia e del sole. Henri è deciso: non può più aspettare è necessario partire. Per il viaggio basterà un po’ di formaggio, una carota e un pezzo di pane insieme a una matita e un foglio per disegnare Parigi da mostrare ai suoi amici al ritorno.
L’essenziale, che è poi la cifra grafica di quest’opera. La storia di Leonore Klein non avrebbe potuto trovare una matita più felice di quella di Saul Bass, designer e filmmaker insuperabile. Lingua e segno si fondano come la realtà e il sogno raccontato. Nulla è fuori misura, la grande città contiene la piccola e viceversa, come sempre accade. Henri va a Parigi è un albo del 1962, cinquantanni ben portati, se cercate il segreto sfogliate quest’albo in compagnia di un bambino. A Corraini il nostro grazie per la riproposta e l’elegante fisicità di questo viaggio.