Tratto da Alphauno
Niente commissione d’indagine sui rifiuti, almeno per il momento. Al secondo tentativo fallito per la nomina dei componenti il consiglio comunale ha deciso di rimandare tutto a data da destinarsi. Non si è raggiunto l’accordo sul nominativo del componente da designare in rappresentanza delle forze di opposizione, che poi secondo regolamento sarebbe anche il presidente dell’organismo. La maggioranza non ha gradito in maniera evidente il nome proposto dalla minoranza, quello di Gianluca Ricupati, esponente del movimento Cambiamo Partinico che tra l’altro è stato anche colui il quale ha proposto l’istituzione dell’organismo a titolo gratuito per il Comune. Una commissione nata dall’idea di indagare scandagliando i conti del Comune e della società che svolge il servizio dei rifiuti per capire quali sono le criticità e gli eventuali sprechi. Eppure questa sembrava la volta buona per l’elezione anche perché in parte la situazione si era sbloccata dal momento che si era anche trovato l’accordo sulle modalità di voto dell’organismo: in pratica ogni coalizione ha proposto una rosa di nomi (tre) da votare. Tutto liscio nell’individuazione dei due consiglieri di maggioranza ma i nodi sono venuti al pettine quando si è trattato di eleggere il componente dell’opposizione. Con la forza dei numeri la maggioranza ha riversato i le sue preferenze sul consigliere Totò Rappa, risultato il più votato, il quale però si è dimesso immediatamente. A quel punto il secondo più votato era Ricupati ma la maggioranza, piuttosto che procedere con la surroga, ha imposto l’annullamento del voto e la rielezione. A quel punto i consiglieri di minoranza per protesta hanno abbandonato l’aula e lo stesso hanno fatto alcuni della maggioranza, facendo così venire meno il numero legale. “Ho proposto l’allargamento dei componenti della commissione – precisa il consigliere d’opposizione Francesco Di
Trapani – in modo da dare alla maggioranza l’opportunità di scegliere tra i due della minoranza il presidente ma mi è stato detto che era impossibile. E’ stato chiaro che questa manovra è stata fatta per non eleggere Ricupati”. “Tutto ciò – commenta il gruppo Cambiamo Partinico – è frutto dell’arroganza politica di una maggioranza orchestrata dal sindaco”. Non ci sta la maggioranza ad essere accusata di avere fatto saltare tutto per non avere condiviso il nome di Ricupati: “Nessun preconcetto contro il collega consigliere – sostiene Giuseppe Barbici, esponente de Il Megafono – ma solo una ragione di opportunità. Non credo sia corretto politicamente che chi ha presentato la mozione diventi anche presidente dell’organismo da lui proposto. Condivido però la proposta di allargare la composizione della commissione. Questo è un mio punto di vista personale seppur non recepito dalla coalizione di cui faccio parte”.