In occasione della trentaduesima edizione del Bellaria Film Festival, una delle più importanti manifestazioni italiane dedicate al cinema documentario (www.bellariafilmfestival.org), dal 1 al 4 maggio 2014 a Bellaria, Massimiliano Borelli ha suggerito un percorso tracciato fra immagini, suoni e parole.
Ondivàgo, a passeggio nel mare da una terrazza (con Silvio Canini, Daniele Maggioli e Marco Mantovani)
Una ruota, per essere panoramica, non deve per forza alzarsi in cielo. Basta quella di una bici e un obiettivo che guarda in giù per scoprire terre vergini, mari inesplorati. Perché di tali orizzonti è fatta questa mappa nuova di una riviera di vertigine, tracciata su un suolo liquido e metamorfico dove s’inseguono onde, parabole, creste, riflessi: in cinetica sequenza. È un’ipnosi di ombre e lampi, profili e colori che sembrano non poter finire mai, lungo i margini di un Adriatico caleidoscopico e crepuscolare. I corpi appaiono ai lati, in fotogrammi improvvisi, e le mani che nuotano balenano a pelo d’acqua, presto dissolte nella luce. Ectoplasmi balneari, presenze che svaniscono in barbagli marini. E a modulare la visione, a darle vibrazione, ci sono i suoni, le voci, i riflussi: altre onde, un’affine deriva in un elettronico cosmo notturno, al cui manto acustico si appigliano le costellazioni di conchiglie e sassi raccolti sul bagnasciuga. Lo sciabordio si fa così respiro, l’acqua entra in risonanza con le note e la musica diviene liquida, organica, amniotica. L’esplorazione prosegue allora sulle righe aperte del pentagramma: linee curve, pulsanti, come le scie della risacca. È in questo ecosistema salmastro e spumoso che prendono risalto, nelle parole, i contorni di un diorama psicologico spietato e sentimentale, come una scenografia corrosa dal tempo. A popolarlo ecco figure in movimento dietro un «sipario di seta aperto sul vuoto», tra bagni, condomini, rotonde, ombrelloni rotti, stanze d’hotel. Una voce le racconta, su e giù per il lungomare, addentrandosi per i viali e fuggendo poi dove nessuno l’aspetta. E se guardiamo, vediamo solo panorami rovesciati, da questa terrazza biancheggiante di vele sospese: cartoline spiegazzate di un mondo in miniatura che contiene universi. Un mondo che ogni volta è altrove:dopo il prossimo albergo, al di là dell’insegna del nuovo bagno, laggiù oltre il ponte di Tiberio, tra i chioschi i neon e le scogliere. Un’estate sudata e vagabonda che è sempre lì, in negativo, pure quando è inverno.
Massimiliano Borelli
Massimiliano Borelli
Sotto la direzione artistica di Simone Bruscia e Roberto Naccari, il Bellaria Film Festival è una delle più importanti manifestazioni italiane dedicate al cinema documentario. In quest’ambito, la mezzanotte del primo giorno ha visto un evento inedito e suggestivo: sulla terrazza-lavanderia al nono piano dell’Hotel Ermitage, affacciata sulla spiaggia del litorale adriatico, è andato in scena Ondivàgo, un concerto per musica e immagini, dove le canzoni del cantautore (o fantautore) Daniele Maggioli hanno trovato una nuova veste elettronica e destrutturata, incontrando il sound sintetico del musicista Marco Mantovani. La voce, le note e le onde che provenivano dal mare in basso hanno così risuonato da dietro i lenzuoli stesi, sui quali sono state proiettate le immagini in movimento di Silvio Canini, fotografo bellariese che con i suoi filmati Hipno-bici e PentagramMare ha portato il pubblico a passeggio tra sabbia e acqua, mentre si aggirava al di qua e al di là dei teli bianchi con la sua fotocamera, a riprendere vagando. Ad aprire lo spettacolo, nascosto dietro i lenzuoli come i musicisti, Massimiliano Borelli, che con una trama verbale ha suggerito un percorso tracciato fra immagini, suoni e parole.
Silvio Canini
I video di Silvio Canini:
http://www.silviocanini.it/it/hipno-bici
http://www.silviocanini.it/it/pentagrammare
Le canzoni di Daniele Maggioli:
https://www.youtube.com/watch?v=Wo75Tn23V_o
https://www.youtube.com/watch?v=Ihy9eeEbSPU
(http://www.danielemaggioli.com)
Il brano OTOK di Marco Mantovani:
https://dl.dropboxusercontent.com/u/22367917/Marco%20Mantovani%20-%20Otok.mp3
Daniele Maggioli e Marco Mantovani